Mercoledì 24 Aprile 2024

Dieci giorni a Rio, le speranze di medaglia dell'Italia alle Olimpiadi

Gli atleti copertina del nuoto: Paltrinieri è il grande favorito per l’oro nei 1500, la Pellegrini affronterà il fenomeno Ledecki

Federica Pellegrini (Alive)

Federica Pellegrini (Alive)

Bologna, 25 luglio 2016 - Il punto di riferimento è il numero 28. Tante furono le medaglie all’Olimpiade di quattro anni fa, quando forse la spedizione azzurra era più forte di quanto non sia oggi. Ma serve essere sognatori, quando si arriva a una manifestazione così. Serve spingersi oltre, dare fondo alle risorse più nascoste e alla voglia di stupire e per questo, come si suol dire, siamo rimasti “larghi”. Abbiamo preso i nostri atleti migliori e abbiamo dato il nostro sostegno, più che il nostro pronostico. Per quel che trapela dalle alte sfere del Coni, dovesse arrivare un risultato pari a quello londinese il giudizio sarebbe comunque positivo.

Ovvio che, per partecipanti e talento, la grande spinta ci si augura arrivi dal nuoto. Abbiamo la portabandiera, Federica Pellegrini, sebbene nella stessa gara del fenomeno Ledecky. Abbiamo Paltrinieri, favoritissimo nei 1500 e che fa sognare l’accoppiata oro-argento assieme a Gabriele Detti. E poi Orsi e Doto, la Bruni e Ruffini nel fondo, dove il cruccio è non avere una Martina Grimaldi in più. La scherma qualche soddisfazione la regala sempre e siamo convinti di avere buoni argomenti anche in vista di Rio, nonostante l’esclusione del fioretto a squadre femminile ci penalizzi non poco. I nomi sono quelli più noti: Arrigo, Di Francisca , Fia mingo , Montano. Sarà strano non vedere in pedana Valentina Vezzali. Essere consci da tempo di non averla in squadra è forse servito a far digerire meglio il fatto di non poter più disporre della più forte di tutti i tempi.

Sarà presente anche l’assenza di Roberto Cammarelle, che come la Vezzali ha deciso di chiudere poco prima dell’evento a cinque cerchi. Si godrà il terzo figlio e (siamo certi) farà il tifo per Russo, Manfredonia, Mangiacapre, capigruppo di una truppa coi guantoni che avrà in Irma Testa la nostra prima rappresentante donna nella storia olimpica. Speriamo, ovviamente, che Rio sia anche l’Olimpiade dei grandi rientri. Quello di Vanessa Ferrari nella ginnastica artistica, o quello del duo Sara Errani-Roberta Vinci nel tennis, che il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha giustamente salutato come una vittoria della diplomazia.

Ha spinto in prima persona per il riavvicinamento, il suo sforzo potrebbe valere una medaglia nel doppio femminile del tennis. Sarà l’anno delle conferme se vedremo sul gradino più alto del podio Jessica Rossi e Niccolò Campriani, volti vincenti di Londra 2012, mentre per Tania Cagnotto la gara di Rio sarà sicuramente l’ultima in ambito olimpico in cui poter puntare a vincere una medaglia dopo averne conquistate di ogni colore nel corso di Europei e Mondiali.

Tra le squadre abbiamo qualche speranza in meno rispetto al passato, ma vogliamo crederci. Consideriamo una squadra il 4 senza (Di Costanzo-Montrone-Lodo- Vicino) o il 2 di coppia (Micheletti- Miani) di canottaggio. Sarà una squadra, speriamo lo sia davvero per affiatamento, quella che dovrà spingere Vincenzo Nibali verso un successo nella prova su strada di ciclismo. Lo stesso spirito dovrà muovere Settebello e Setterosa, pallavolo maschile e femminile, il cui compito sarà arduo, ma che non possiamo non considerare per la storia e le gioie che ci hanno regalato negli anni, anche se non sempre a livello olimpico.