Kasami gela la Juve, festa Olympiacos. Champions, ora si fa dura

L'ex Palermo decide la sfida di Atene. I bianconeri sbagliano tutto per un'ora: Morata suona la carica, ma Roberto si esalta e respinge ogni assalto. Allegri ultimo nel girone con il Malmoe

Il volto deluso dei giocatori bianconeri (Afp)

Il volto deluso dei giocatori bianconeri (Afp)

Atene, 22 ottobre 2014 - Non è ancora la caduta degli dei, ma il passo falso di Atene rischia di costare carissimo alla Juventus: i bianconeri si arrendono all'Olympiacos, premiato da una rete dell'ex Palermo Kasami, e vedono complicarsi terribilmente la strada verso la qualificazione agli ottavi. Con due sconfitte in tre partite, al giro di boa Allegri si ritrova ultimo nel girone insieme al Malmoe, con i greci in fuga insieme all'Altletico Madrid. Nulla è ancora compromesso, ma a partire dal ritorno di Torino non si potrà più sbagliare nulla. Troppo brutta nel primo tempo per essere vera, alla Juve non basta la reazione nella ripresa quando avrebbe anche meritato il pareggio: le recriminazioni per le grandi parate di Roberto non attenuano però i rimpianti per un approccio ancora una volta troppo tenero per l'Europa.

Le scelte di Allegri si rivelano azzeccate per metà: positivo l'impatto di Morata, l'uomo più in palla nella notte in cui viene preferito per la prima volta in stagione a Llorente. Lo spagnolo mostra spunti interessanti ma è supportato poco e male dai compagni. Tevez e Pogba non incidono e anche il rientrante Vidal combina poco. Peggio di tutti fa però Pirlo, in ballottaggio alla vigilia con Marchisio. Il faro bianconero rimane spento al Karaiskaisis, soffre la velocità dei greci e perde palloni a ripetizioni innescando il contropiede dell'Olympiacos: fatale per la Juve quello portato dal funambolico Miguel che punta Chiellini trovando in Mitroglou una sponda perfetta per il rimorchio di Kasami che batte Buffon con un sinistro fuori portata. 

Il vantaggio dell'Olympiacos è meritato di fronte a una Juve che non gira: molle sui contrasti e imprecisa nei passaggi, gli unici pericoli arrivano da palla inattiva con Tevez vicino al gol in due occasioni: nella prima è decisivo il salvataggio sulla linea di Elabdellaoui, ma Roberto non viene mai chiamato in causa. Già nei primi minuti, invece, Mitroglou aveva spaventato Buffon, con il capitano bianconero decisivo sulla velenosa punizione di un Miguel troppo libero di inventare tra le linee. 

La Juve patisce anche sugli esterni dove viene meno l'usuale spinta di Asamoah e Lichtsteiner, con lo svizzero che in apertura di ripresa manda a lato da buona posizione sulla prima giocata di Pogba. Con Marchisio al posto di Pirlo è ancora l'Olympiacos ad andare vicino al gol con la solita coppia Miguel-Kasami che stavolta grazia Buffon dopo l'ennesimo errore in uscita.

La partita dei greci si chiude praticamente qui, mentre i bianconeri cambiano marcia nell'ultimo quarto di gara. E' ancora Morata ad accendere la scintillaottima la preparazione dell'ex Real, ma la sua conclusione è centrale e trova l'opposiozione di Roberto che da lì a poco mura anche Tevez che spreca quello che assomiglia a un rigore in movimento. La sfida è ormai un monologo: il portiere spagnolo è miracoloso quando spinge sulla traversa il tiro a botta sicura di Morata. Allegri si gioca tutto inserendo Pereyra e Giovinco per un 4-3-3 ultra offensivo, ma anche l'ultima chance, capitata sui piedi dell'Apache, viene disinnescata dal numero uno dell'Olympiacos.