Bologna, 31 maggio 2016 - Golden State-Cleveland è la finale annunciata della NBA, ma non sarà un remake del 2015.
Ecco i temi di una sfida che promette intensità e lascia aperti tutti gli scenari.
Cavs al completo. Stavolta ci saranno i Big Three dell'Ohio, Lebron James, Kyrie Irving e Kevin Love, non come l'anno passato quando King James, per il lungo forfait di Love e per quello all'inizio della serie di Irving, dovette lottare quasi da solo. Questo il punto a vantaggio di Cleveland, chenei playoff ha dominato a Est , vincendo 12 gare su 14 (dieci vittorie consecutive 4-0 con Detroit e Atlanta, 4-2 con Toronto). Mostrando una sicurezza e una maturità molto superiori rispetto alla stagione regolare. Riuscendo a trovare dal perimetro la sua forza offensiva, dopo aver spesso scardinato le difese avversarie con avvicinamenti a canestro, non solo di LeBron. E la retroguardia di coach Lue ha sempre funzionato bene. I Cavs sono sereni e non certo stremati, James è alla sue sesta finale NBA consecutiva (sette in carriera, due vinte sino ad oggi). Non partono battuti, anzi..
Warriors immortali. Dopo il record di vittorie nella stagione regolare (73-9), i primati infranti dall'impareggiabile Steph Curry (MVP da oltre 400 triple realizzate), Golden State nei playoff ha passato di tutto. Anzi, proprio Curry le ha viste tutte: distorsione alla caviglia, poi al ginocchio. La fatica di riprendere il passo. Non è stata una marcia trionfale, anzi: 12 vinte e 5 perse. Ma soprattutto GSW ha visto la morte in faccia quando s'è trovata sotto 1-3 con gli straripanti Oklahoma City Thunder. Sul burrone sono tornati gli Splash Brothers e il sistema che incanta da due anni. Curry e Thompson hanno ribaltato una serie che pareva persa con 62 triple in coppia. La squadra li ha seguiti. E Steph è tornato il killer capace di piantare sempre l'ultima decisiva banderilla sugli avversari. E' tornato in poche settimane a essere un giocatore unico. Il suo talento e la sua applicazione gli permettono di stupire con le sue infinite risorse tecniche e mentali.
I precedenti. Nella scorsa finale, sempre con il fattore campo a favore, i Warriors vinsero 4-2 dopo essere stati sotto 1-2. In stagione regolare, 2-0 per Golden State, 89-83 alla Oracle Arena di Oakland il giorno di Natale 2015, e un massacro, 132-98 il 19 gennaio alla Quicken Loans Arena di Cleveland.