Napoli, De Laurentiis: "Sarri è vincolato da una clausola"

Parole pesanti quelle del patron partenopeo che, intercettato dal portale beIN Sports, da un lato ha blindato l'allenatore toscano e dell'altro ha detto la sua sul Pipita, con cui i rapporti sono sempre più tesi.

Aurelio De Laurentiis

Aurelio De Laurentiis

NAPOLI, 26 APRILE 2017 - Ogni occasione è buona per De Laurentiis per puntualizzare i temi caldi della sua squadra: dal tumultuoso addio di Higuain, a quelli temuti dai tifosi di Mertens e Koulibaly, passando per il futuro di Sarri, sempre più a tinte azzurre. Sono questi gli argomenti toccati dal numero 1 del Napoli in una lunga intervista concessa a beIN Sports. GLI UOMINI DEL PRESIDENTE - E' proprio dal suo allenatore che comincia la chiacchierata di ADL, sempre più convinto di continuare con il tecnico toscano e non solo per motivi di merito. ''Sarri ha un contratto che lo lega a noi per molti anni e ha una clausola da 8 milioni che scatterà al termine della prossima stagione: ritengo sia una cifra non di poco conto per separarci. Mertens? Penso voglia rimanere qui - continua il patron azzurro - anche se il suo futuro dipende dalla situazione con la moglie. Koulibaly? Il Chelsea si fece vivo offrendo oltre 55 milioni ma dissi a Conte che uno come Kalidou non si può dar via così: avrei avallato il suo addio solo se Sarri avesse espresso un parere favorevole, cosa che non è avvenuta.'' Un altro attestato di stima per il tecnico azzurro, che ha evidentemente un suo peso specifico nelle scelte di mercato: tuttavia, nemmeno l'ex allenatore dell'Empoli ha potuto evitare la cessione di Higuain, un nervo ancora scoperto per De Laurentiis. CULTURA MODERNA - E' appunto il burrascoso rapporto con il Pipita l'ultimo tema snocciolato dal patron del Napoli nella sua lunga chiacchierata a beIN Sports: si comincia dall'esultanza polemica dell'argentino in occasione del recente confronto tra il team di Sarri e la Juventus. ''Mi ha indicato con il dito per assolversi al cospetto dei tifosi ma loro non sono stupidi e hanno capito tutto: se Gonzalo avesse avuto buon gusto e senso della storia non avrebbe tradito la squadra con cui si è affermato per passare alla sua acerrima nemica. Si è trattato di una caduta di stile - conclude ADL - in cui è stata determinante semplicemente la sua cultura, evidentemente molto piccola.'' #ASKLORENZO - Intanto nel pomeriggio Insigne è intervenuto sui canali social azzurri per un filo diretto con i tifosi, ancora felici del suo recente rinnovo fino al 2022, tema portante della video chat. ''Giocare nel Napoli è sempre stato il mio sogno fin dai tempi in cui militavo nel settore giovanile ed ero un raccattapalle al San Paolo. Ho fatto tanti sacrifici per arrivare fin qui e ora voglio portare questa città e la squadra in cima al mondo.''