Napoli, nasce la stella Leandrinho

Alla scoperta del talentino brasiliano acquistato a gennaio dal Ponte Preta: gol, estro e duttilità al servizio di Saurini, in attesa della chiamata di Sarri.

Giampaolo Saurini, allenatore della Primavera azzurra

Giampaolo Saurini, allenatore della Primavera azzurra

NAPOLI, 26 MARZO 2017 - L'avventura degli azzurrini alla Viareggio Cup è finita venerdì per mano del Bruges che ha battuto i ragazzi di Saurini con un secco 2-0 ma di motivi per sorridere la Primavera partenopea ne ha tanti e uno porta il nome di Leandrinho, il gioiellino arrivato nello scorso gennaio con tante aspettative, finora tutte mantenute. ALLA SCOPERTA DI LEO - Prelevato dal Ponte Preta per poco meno di 600mila euro e dopo aver battuto la concorrenza di altre grandi squadre d'Europa (su tutte, il Real Madrid), il brasiliano classe '98 sta facendo faville nelle giovanili del Napoli, in attesa della chiamata della prima squadra che, di questo passo, non si farà attendere: 6 gol in 7 partite, di cui 3 messi a segno nel torneo di Viareggio, sono un ottimo biglietto da visita per provare a convincere Sarri a contare su Leandro Henrique do Nascimento, per tutti Leandrinho, fin da questo finale di stagione. Specialmente dopo aver visto la fattura delle sue reti, come quella splendida che ha castigato il Bologna nella recente rassegna toscana: i felsinei conducono la gara, gli azzurri approfittano di un contropiede rifinito da Liguori per il taglio del talentino brasiliano che beffa Sarr con un pallonetto morbido. Ma non è tutto e in occasione del definitivo sorpasso ai danni di ragazzi di Magnani gli attori sono sempre gli stessi: ancora Liguori che serve in area Leandrinho, velo del classe '98 che smarca De Simone, lesto a siglare il punto del 2-1. IL NUOVO DRIES - Assodata la sua affinità con la porta, c'è un'altra caratteristica che può davvero sedurre Sarri: la duttilità. Leandrinho nasce ala sinistra ma può scorrazzare anche sulla corsia opposta, senza dimenticare la discreta abilità nel ricoprire il ruolo di seconda o prima punta, a mo' di classico numero 9 brasiliano veloce ma di peso. Un piccolo Mertens, almeno dal punto di vista anagrafico visto che con i suoi 174 cm l'ex Ponte Preta garantisce anche più consistenza nell'area di rigore, un po' come un certo Bebeto, con cui i paragoni e le similitudini si sprecano. Insomma, un gran colpo targato Giuntoli anche se il vero artefice è Joao Santos, l'agente di Jorginho che segnalò Leandrinho al quartier generale azzurro dopo aver ammirato il suo exploit al Sudamericano Under 17 del 2015 in Paraguay: una piacevole eccezione per De Laurentiis, spesso in contrasto con il mondo dei procuratori da cui stavolta arriva una dritta che porta talento, freschezza e una futura plusvalenza nelle casse campane. GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO