Napoli-Inter un anno dopo: come cambiano obiettivi e ambizioni

Poco più di 365 giorni fa le deluse di oggi si affrontavano con in ballo una posta in palio ben diversa: la vetta della classifica e i sogni di gloria. I duelli sulle ali infiammano la fantasia dei tifosi ma il vero spauracchio dei partenopei sarà un insospettabile della panchina nerazzurra

Napoli-Inter, sempre sfide avvincenti

Napoli-Inter, sempre sfide avvincenti

NAPOLI, 2 DICEMBRE 2016 - Stasera il big match che vedrà il Napoli opposto all'Inter potrebbe essere una serata per pochi, almeno paragonando il dato previsto di spettatori a quello che si è registrato lunedì contro il Sassuolo. Colpa del freddo o del caro-biglietti? Affatto, visti gli sconti per l'occasione. Semplicemente, le prove degli azzurri stanno deludendo e la posta in palio di oggi è ben lontana da quella di quasi un anno fa. AMAR-CORD - Era il 30 novembre 2015, poco più di un giro intero di calendario fa. Il Napoli di Higuain ospitava l'Inter capolista di un campionato pazzo e senza padrone, orfano di una Juventus impantanata nei bassifondi e con un ampio mazzo di rivali a scambiarsi il primo posto di settimana in settimana. Quella sera gli azzurri avevano la possibilità di tornare in vetta alla classifica dopo oltre 20 anni e con un Higuain in quello stato di grazia la gara si mise subito in discesa. Doppietta del Pipita, Inter ridotta in 10 dall'espulsione di Nagatomo e quindi via alla festa? Macché. I nerazzurri di Mancini si rifanno sotto impetuosamente con una staffilata di Ljajic che fa cadere l'imbattibilità di Reina dopo oltre 530 minuti e, nel finale, colpiscono un doppio palo che sa tanto di sentenza e presagio per quello che dalle parti di Fuorigrotta veniva definito ''l'anno buono''. OCCHIO ALLE ALI - La musica di oggi è ben diversa per entrambe. Non ci sarà nessuna vetta in palio: c'è da salvare una stagione, possibilmente puntando all'Europa delle grandi che, mai come quest'anno, propone una serie di rivali ben attrezzate. Non ci sono più le raffiche di gol di Higuain né quell'Inter piuttosto cinica, fortunata e con un Handanovic strepitoso ma due formazioni tanto simili quanto diverse: i partenopei e la banda di Stefano Pioli sono le squadre regine del possesso palla, con gli azzurri leggermente in vantaggio in questa speciale graduatoria. Eppure, le sensazioni dicono che saranno le fasce laterali a decidere la gara del San Paolo: è passato tanto tempo dalle notti magiche del Pipita ma il doppio duello Insigne-Callejon contro Perisic-Candreva (altro rimpianto di mercato, assieme a Icardi) promette scintille. Ma le vere insidie per Sarri potrebbero arrivare da altre frecce della faretra di Pioli: occhio a Banega, che finora ha disputato le sue migliori prove all'ombra della Madonnina proprio nei big match e, soprattutto, dalla panchina potrebbe spuntare quell'Eder, vera e propria tassa ultimamente molto sanguinosa per il Napoli.