Valentino Rossi alle prese con la sua Yamaha (Ansa)
Bologna, 25 ottobre 2016 - «Cinque anni senza un figlio non si possono raccontare e nemmeno riassumere. Facciamo così, per capirci: in famiglia abbiamo giorni buoni e giorni meno buoni. Chi ci è passato immagino possa comprendermi».
Paolo Simoncelli, il papà di Marco, il SuperSic, era e rimane un personaggio meraviglioso. L’avevo cercato per ringraziarlo delle belle cose che sta portando avanti in memoria del suo ragazzo, il suo Marco, nel quinto anniversario della scomparsa. E’ andata a finire che ci siamo messi a parlare di MotoGP, ovviamente. «Devi sapere – mi ha detto Simoncelli senior – che Valentino quest’anno è andato più forte che nel 2015... ».
Ma non ha mai lottato per il titolo! «E’ vero, ha commesso anche qualche errore. Ma il Rossi del presente non ha smesso di migliorare le sue prestazioni, fidati. Solo che... ».
Solo che? «Marquez sembra il Valentino di venti anni fa. Battere uno così non sarà mai semplice. Ma Rossi ha il diritto di continuare a credere nel decimo mondiale, a dispetto della anagrafe».
Lorenzo in Ducati come lo vedi? «Un disastro».
Andiamo bene. «A me Jorge dà l’impressione di aver perso la voglia di rischiare».
Addirittura. «Se la moto è perfetta, lui vince. Se la moto è normale, Lorenzo tira i remi in barca».
Povera Ducati, allora. «Voglio esagerare e ovviamente mi auguro di sbagliare: Rossi con la Rossa di Borgo Panigale almeno due anni ha resistito. Lorenzo non so se sarà all’altezza della situazione».
E il team dedicato alla memoria di SuperSic come procede? «E’ un grande impegno per me e per la mia famiglia. Il ricordo di Marco ci spinge ad andare avanti. Puoi segnarti un nome?».
Sono qui apposta. «Tony Alborino. Giovanissimo, milanese, neanche diciotto anni. Un fenomeno, scrivilo pure».
E cosa fa questo Alborino? «Come cosa fa? Corre per la mia squadra, la SuperSic. Nel 2017 debuttiamo nel mondiale, categoria Moto3. E vedrai che questo ragazzo farà faville!».
In prospettiva sarà lui l’anti Marquez? «E’ il mio sogno, il nostro sogno. Intanto comincia con la Moto3, in sella ad una Honda. Vuoi sapere come si chiama il suo compagno di squadra?».
Sentiamo. «E’ un giapponese e di cognome fa Suzuki. Metto un Suzuki su una Honda!».
Paolo, io credo che Marco si sarebbe fatto una gran risata, a questo punto. «Sai che lo credo anch’io?».