Morata: "Non torno da Ancelotti. Sono e voglio restare alla Juve"

L'attaccante spagnolo esclude un ritorno al Real Madrid, nonostante il diritto di controriscatto dei blancos. "Con Ancelotti i rapporti erano al minimo, Allegri ha molta più considerazione di me"

Alvaro Morata, 22 anni (Lapresse)

Alvaro Morata, 22 anni (Lapresse)

Roma, 25 marzo 2015 - Alvaro Morata ha spiccato il volo. Con la Juventus sta trovando spazio, gol (11 in 32 presenze) e applausi: una crescita repentina che gli ha portato in dote la convocazione con la Nazionale spagnola. Un momento d'oro per il bomber 22enne che la scorsa estate ha lasciato il Real Madrid con l'idea, magari, di riabbracciarsi nuovamente in futuro (i blancos vantano un diritto di controriscatto sul giocatore per il 2016).

L'ariete di Allegri sembra però aver cambiato idea e, intervenuto ai microfoni della radio spagnola Onda Cero, dice chiaramente di non voler tornare da Ancelotti: "Ancora non capisco perché al Real Madrid andavo in tribuna pur giocando beneNon pretendevo di essere titolare. I nostri rapporti erano minimi. Allegri, nel bene e nel male, ha molta più considerazione di me".

Morata a Torino sta benissimo e si sente di escludere la possibilità di tornare a Madrid: "Penso che solo parlarne sarebbe irrispettoso per il mio club, per allenatore e i compagni di squadra. Sono così felice qui che non sopporto nemmeno l'idea di pensare al Madrid o a un'altra squadra".

Il numero 9 bianconero parla anche del suo connazionale, compagno di squadra e rivale per una maglia da titolare nella Juve, Fernando Llorente. "Non è solo un compagno per me, ma anche un amico e non dimenticherò mai tutto quello che ha fatto per me. Se sto facendo bene gran parte del merito è suo, è sempre pronto a congratularsi con me, a darmi consigli. Non ho mai sentito nessuno parlar male di Fernando. Spero di poter giocare di più al suo fianco".

Morata vede un calcio italiano "in evoluzione e più divertente rispetto a qualche anno fa" e conclude parlando di Pirlo e Buffon. "Li ho sempre ammirati, a Gigi è impossibile fare gol anche nelle partitelle d'allenamento, mentre per quanto riguarda Andrea spesso mi fermo a guardarlo per studiare il suo modo di calciare le punizioni. Ma non provo a imitarlo per non cadere nel ridicolo".