Giovedì 18 Aprile 2024

Milan, il futuro entro 40 giorni. Spunta nuovo investitore cinese

La rincorsa all'Europa per salvare la panchina di Inzaghi, il nuovo stadio e l'ingresso di nuovi soci in società: dopo Mr Bee, ecco Zong Qinghou, l'uomo più ricco della Cina

Silvio Berlusconi in tribuna con Galliani e la figlia Barbara (Ansa)

Silvio Berlusconi in tribuna con Galliani e la figlia Barbara (Ansa)

Milano, 1 aprile 2015 - Un mese e mezzo per definire il futuro: il Milan è a un bivio e deve decidere cosa fare da grande. Con Aprile inizia un mese decisivo sia in campo che fuori. All'ardua rincorsa a un posto in Europa League si aggiunge la questione stadio e, soprattutto, le trattative per l'ingresso di nuovi soci in società. Tre fronti delicatissimi che porteranno, inevitabilmente, anche a decidere sulla sorte di Filippo Inzaghi che per restare in panchina anche nella prossima stagione deve vincere molte, se non tutte, le dieci partite che restano prima del termine del campionato.

Il sesto posto, l'ultimo che mette in palio un posto nell'Europa del prossimo anno (fondamentale considerando anche la nuova ripartizione dei premi in arrivo dall'Uefa), è distante 8 punti e occupato dalla Fiorentina, in vantaggio anche negli scontri diretti. La rimonta sarebbe un'impresa per i rossoneri che, persi troppi punti per strada, ora non hanno un alleato nel calendario: sabato il Palermo in trasferta, quindi Sampdoria e il derby nelle prossime tre partite. E ancora la trasferta a Udine e la sfida con il Genoa a fine aprile. A quel punto si capirà se c'è spazio per la rimonta, da completare a maggio contro Napoli, Roma, Sassuolo, Torino e Atalanta.

Ma il fronte più delicato è quello societario con il cda e l'assemblea dei soci di fine aprile in cui sono attese novità sul progetto per la costruzione dello stadio di proprietà. A maggio, poi, dovrebbe definirsi il futuro azionario del club di Silvio Berlusconi, con la cessione del 30% delle quote a un nuovo investitore. Oltre al broker thailandese Bee Taechaubol, con il quale è già stato firmato un memorandum d'intesa non vincolante, nelle ultime ore si sta concretizzando l'interesse di Zong Qinghou, presidente di Wahaha, la più grande azienda cinese di bevande, considerato l'uomo più ricco della Cina con un patrimonio da 11,6 miliardi.