Martedì 16 Aprile 2024

Milan, Bertolacci: Dobbiamo lavorare e far parlare il campo

Il centrocampista, reduce da un'annata chiaroscurale, ha parlato a margine degli allenamenti dei rossoneri impegnati nella tournée americana

Andrea Bertolacci (LaPresse)

Andrea Bertolacci (LaPresse)

Chicago, 24 Luglio 2016 – Mentre a casa Milan tengono banco la questione societaria ed il mercato che stenta a decollare, i rossoneri sono già al lavoro al Flames Field di Chicago dove hanno cominciato la preparazione in vista dell'esordio nell'International Champions Cup, in programma nella notte italiana tra mercoledì 27 e giovedì 28 Luglio contro il Bayern dell'ex Carlo Ancelotti. Dopo il riscaldamento consueto e qualche tiro a canestro, la squadra si è concentrata su lavori specifici dedicati al possesso palla per poi passare ad esercizi atletici.

Al termine del primo giorno di lavoro ha parlato Andrea Bertolacci, arrivato in rossonero dalla Roma la scorsa estate per una cifra vicina ai 20 milioni di euro e reduce da una stagione non certo esaltante anche a causa di alcuni problemi fisici che hanno minato il suo rendimento. Ma adesso il centrocampista romano sta bene ed è pronto per riscattarsi e dare il meglio di se al fine di aiutare la squadra a fare bene, a cominciare proprio dalla tournée a stelle e strisce in cui gli avversari sono dei veri colossi del calcio europeo: Le prime sensazioni “americane” – ha raccontato Bertolacci al sito ufficiale del club – sono molto positive, confrontarci con grandi squadre e venire in America è sempre una bella esperienza. Adesso dobbiamo concentrarci su allenamenti e partite per cercare di mettere in pratica i concetti tattici del Mister contro squadre forti, migliorare la nostra condizione ed esprimere un bel calcio. Dal punto di vista personale non voglio avere alibi, devo imparare dalle esperienze positive e negative della passata stagione e ricominciare con la voglia di lavorare e sudare. Poi per il resto parlerà il campo".

Nuovo anno, tanta voglia di rinascita ma soprattutto un nuovo allenatore, l'areoplanino Vincenzo Montella, che pur facendo faticare il gruppo come è giusto che sia per prepararsi bene ad una stagione lunga e importante, non ci ha messo molto tempo per farsi apprezzare: “Il bello è che con Montella fatichiamo facendo allenamento col pallone ad alta intensità, ma riusciamo anche a divertirci, cosa molto importante”.

Nel cassetto il sogno di poter segnare anche qualche gol in più, magari grazie all'aiuto di un sistema di gioco sicuramente a lui congeniale: “Spero che il sistema di gioco di Mister Montella mi possa aiutare tanto, potrebbe essere una chance importante. Cercheremo tutti, io in primis, di seguire i consigli dell'allenatore perché può esaltare le nostre qualità. Nelle stagioni passate ho sempre segnato quattro/sei gol. Averne fatto uno solo l'anno scorso per me è stato, a livello personale e di squadra, veramente un dispiacere. Quest'anno però c'è voglia di ripartire con più fame, determinazione e grinta: spero vengano anche i gol”.

Come stimolo in più per spiccare definitivamente il volo in rossonero Bertolacci ha la pulsazione di un cuore che da sempre batte forte per i colori rossoneri: “Quando come nel mio caso sei anche un tifoso della squadra per cui giochi, vuoi fare ancora meglio e cercare di aiutare la squadra, dopo 3 anni un po' difficili. Ma non dobbiamo pensare al passato, dobbiamo solamente guardare avanti e concentrarci, allenarci e farci trovare pronti per questo inizio di campionato che è difficile ma stimolante”.

Un campionato appunto molto difficile sin dalle prime gare, dove non c'è nulla di scontato e bisogna dare partita dopo partita il 100% per evitare brutte figure: “La Serie A è lunga e difficile, anche contro le ultime della classifica è dura perché in Italia tattica e determinazione fanno le partite. Roma e Napoli perdono giocatori importanti ma credo che dobbiamo pensare più a noi e cercare di fare un campionato diverso”.

La chiosa è un grido di battaglia che non lascia spazio a repliche e fa capire la voglia di rivincita che Bertolacci porta dentro di sè: “Adesso basta parole, facciamo parlare in campo”.