Michael Phelps racconta la sua depressione e i pensieri suicidi

Nel film 'Angst', il pluricampione olimpico racconta la sua battaglia contro la malattia mentale, che lo ha portato a pensare al suicidio

Michael Phelps alle ultime Olimpiadi di Rio - foto LaPresse/Xinhua

Michael Phelps alle ultime Olimpiadi di Rio - foto LaPresse/Xinhua

Michael Phelps, 32 anni, è considerato il più grande nuotatore della storia e uno dei maggiori atleti di sempre in assoluto. Ma le sue vittorie non sono mai bastate per combattere l'ansia e la depressione che lo hanno più volte attanagliato nel corso degli anni. Già tempo fa il nuotatore americano ne aveva parlato, ora torna a farlo attraverso un film, 'Angst'. ANSIA E DEPRESSIONE 'Angst' (che potremmo tradurre in 'angoscia') è un documentario prodotto dalla Indie Flix in cui il pluricampione olimpico racconta a un bambino che soffre di ansia della sua battaglia contro questo demone, che insieme alla depressione è un problema molto diffuso presso i giovani (e non solo). Nel film si vede Phelps rivelare alcuni concetti che potrebbero sembrare impossibili a chi ha seguito la sua carriera. Ad esempio dice "Non mi piaceva chi ero" e spiega che preferiva ignorare le cose che sentiva lo avrebbero messo in difficoltà. Tendeva a “spingere giù i problemi, ignorarli”, fino a quando è arrivato al punto in cui rischiava di perdersi.

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PENSIERI SUICIDI Come l'altro grande nuotatore australiano e suo avversario Ian Thorpe, che ha confessato un lungo periodo di depressione che lo ha portato a pensare al suicidio, Phelps ha vissuto periodi estremamente bui. Ora durante le sue conferenze (Phelps è molto attivo nella sensibilizzazione del pubblico riguardo i problemi mentali) racconta che anche lui ha provato a “non voler sentirsi vivo”, a passare giorni senza parlare a anima viva, pensando alla morte. PARLARE CON GLI ALTRI La via d'uscita da questa spirale pericolosa per Phelps è stata proprio iniziare a parlare dei suoi problemi, non fare finta di esser invulnerabile. Così è riuscito a tirare fuori i suoi problemi che si teneva dentro da anni, per scoprire poi che la vita poteva essere più facile. Una frase colpisce: "Sono arrivato al punto in cui ho capito che è giusto non essere ok." LEGGI ANCHE: Phelps non esclude il ritorno in piscina