Mercoledì 24 Aprile 2024

Messi nei guai col fisco: chiesti 22 mesi di carcere

E' la richiesta avanzata dall'Avvocatura dello Stato spagnolo nei confronti del fuoriclasse del Barcellona, accusato di aver evaso 4 milioni di euro insieme al padre Jorge

Lionel Messi (Afp)

Lionel Messi (Afp)

Madrid, 8 ottobre 2015 - Ventidue mesi di carcere per Leo Messi. Questa la richiesta avanzata dall'Avvocatura dello Stato spagnolo nei confronti del fuoriclasse del Barcellona, accusato di aver aggirato per tre volte il fisco tra il 2007 e il 2009. Secondo la magistratura inquirente, l'argentino avrebbe frodato insieme al padre Jorge Horacio oltre 4 milioni di euro.

Nei giorni scorsi, la Procura di Barcellona aveva deciso di non accusare il quattro volte Pallone d'oro per l'evasione relativa ai suoi diritti di immagine, chiedendo invece 18 mesi di carcere per il padre Jorge. Nella sua requisitoria, il procuratore aveva motivato l'archiviazione nei confronti del giocatore perché non sarebbe mai stato al corrente della vicenda. L'Avvocatura di Stato, che difende gli interessi della pubblica amministrazione in maniera più ampia rispetto ai giudici tributari, invece, pur riconoscendo l'inesperienza di Messi in tema tributario, ritiene che "non si può ignorare" che buona parte delle sue entrate relative allo sfruttamento dei diritti d'immagine arrivavano attraverso società registrate in paradisi fiscali come Uruguay e Belize.

Il Tribunale di prima istanza di Gavà ha così deciso il rinvio a giudizio di entrambi davanti al giudice penale di Vilanova i la Geltrù (Barcellona). Messi si sta attualmente curando per recuperare dall'infortunio al ginocchio subito lo scorso 26 settembre nella gara di Liga contro Las Palmas e dovrebbe rientrare in campo a metà novembre: "Se mio padre lo dice, io firmo ad occhi chiusi" aveva detto al magistrato inquirente il giocatore nel corso di un'audizione. Il giudice istruttore che gestisce il caso ha scritto di "indizi ragionevoli di criminalità" da parte dei due Messi, sottolineando però anche la "collaborazione" del giocatore e del padre durante tutto il procedimento e rilevando che hanno già "volontariamente" pagato al fisco la somma richiesta.