Mercato Juventus, Cavani possibile, James Rodriguez un sogno

Mandzukic punto fermo, ma l’attacco è un puzzle

James Rodriguez (LaPresse)

James Rodriguez (LaPresse)

Torino, 13 maggio 2016 - L'attacco della Juve al momento è come un puzzle. Non da costruire totalmente, ma da riempire.

Almeno una casella, perché Morata, da quello che continuano a dire dalla Spagna, farà le valige e tornerà al Real. Il futuro di Zaza è tutto da scrivere. Non è detto che resti. Ecco perché ai piani alti di corso Galileo Ferraris si sono portati avanti. In cima alla lista dei desideri c’è Cavani, che ha comunicato al Psg di voler lasciare Parigi. L’alternativa più accreditata è Sanchez, un vecchio pallino di Marotta e Paratici.

Il cileno potrebbe essere il tassello ideale per allestire un attacco da Champions. Una voce poco fa dalla Spagna. Secondo As, James Rodriguez avrebbe visitato Vinovo all’inizio di maggio. Il colombiano è stato pagato dal Real nell’estate del 2014 ben 80 milioni. Guadagna uno sproposito. A Madrid non si trova bene, ma questo non vuol dire che vestirà bianconero, perché ai piani alti di corso Galileo Ferraris hanno bollato l’indiscrezione come una «bufala ».

Il tempo è galantuomo. Intanto la Juve si gode Mandzukic, uno dei leader dello spogliatoio. «Sono venuto alla Juve soprattutto perché Allegri mi ha voluto fortemente - ha sottolineato il croato a Sky - Questo è stato uno dei motivi principali della mia scelta. All’inizio abbiamo avuto bisogno di tempo per conoscerci». E ancora: «Io ero in una nuova squadra e non conoscevo bene Allegri, perché non avevo mai lavorato con lui. Ci è voluto poco, però, per capirci sempre meglio, ora ci intendiamo alla perfezione. È una grandissima persona e per me questa è una qualità molto importante. Mi piace parlare con lui, scherziamo spesso. In più è un ottimo allenatore, sa tantissimo di calcio. Abbiamo davvero un rapporto super ». Il duro croato non è un tipo che molla: «Mi piace quando vengo sottovalutato, mi rende più forte. Mi fa migliorare e comunque non ci faccio caso più di tanto. Perché so bene quello che posso fare. Basta dare un’occhiata alla mia carriera per capire che non giochi in certe squadre se non sei forte. Per questo non bado alle critiche, credo in me stesso».

Mario non si sottrae alle domande sugli Europei: «La storia dell’Italia la conoscono tutti, è sempre fra le favorite. Ci sono tanti infortunati, ma ha il giusto mix fra giovani ed esperti e rientra fra le squadre che possono alzare questo trofeo. Le altre favorite? Francia, Germania, Inghilterra e anche la Spagna che è nel nostro girone».

Ieri  il cda della Juve ha approvato il resoconto intermedio di gestione. I conti dei nove mesi (l’esercizio 2015/2016 si chiuderà il 30 giugno) vedono ricavi in crescita a 304,5 milioni (+28,4%), un risultato operativo di 48,1 milioni (dai 6,9 milioni del precedente esercizio) e un utile netto di 36,1 milioni (da una perdita di 5,8 milioni). Il club bianconero sottolinea tuttavia che «a fronte delle significative risorse impiegate nell’ultima campagna trasferimenti, la società prevede un risultato d’esercizio in perdita».