Lippi: "Stage poco importanti. La Juve di Allegri è geniale"

L'ex ct dice la sua sulla questione che sta dividendo club e Nazionale: "Per Conte sarebbe più importante trovare una collaborazione con gli allenatori. I giocatori più importanti potrebbero saltare le amichevoli"

 Marcello Lippi (Ansa)

Marcello Lippi (Ansa)

Roma, 20 dicembre 2014 - "Non credo che uno stage sia così importante. Il vero rapporto che bisogna stabilire tra il ct e gli allenatori è quello di collaborare insieme con costanza". Marcello Lippi si schiera e dà il suo parere sulla questione stage che sta divendendo club e nazionale. "Secondo me Conte potrebbe fare un accordo con i colleghi dei club, soprattutto con quelli più impegnati su tanti fronti, e decidere di evitare di chiamare i giocatori più importanti per le amichevoli - dice l'ex ct alla Domenica Sportiva - Il loro problema non è la stanchezza, quanto il fatto che non possono allenarsi come dovrebbero. Uno stage in più conta poco".

Lippi ha avuto Conte come giocatore ai tempi della Juve: "E' stato uno dei tanti leader di quella squadra. C'erano i leader tecnici come Zidane e Del Piero, Conte era un leader di esempio, era un trascinatore, agli allenamenti era sempre il primo ad arrivare con una grande voglia e determinazioneQuello tra Conte e la Juventus è stato un grande amore che è sfociato in una piccola incomprensione e che verrà superata".

Intanto la Juve è passata nelle mani di Allegri e i risultati non sono per ora cambiati: "Questa è la Juve di Allegri che gioca con intelligenza, saggezza, genialità, nata sulla base fortissima di quella di Conte. Cinque-sei mesi sono sufficienti per dare un'impronta personale a un gruppo bene allenato. Si vede l'intelligenza di Allegri che ha saputo aspettare il momento giusto".