Martedì 23 Aprile 2024

L’infinita estate azzurra è tutta colorata d’oro

Il volley maschile ha completato tre mesi incredibili, dai successi di Wembley a Tokyo, dal mondiale di Ganna al titolo di Egonu & Co

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di Doriano Rabotti

Peccato che domani finisca, questa estate così incredibile. Tecnicamente l’equinozio d’autunno chiuderà la stagione delle cartoline del cuore, quelle in cui l’oro si è mescolato costantemente all’azzurro, alba o tramonto non fa differenza perché l’Italia ha vinto a tutte le ore, in Europa e nel mondo.

Ieri sui social si rincorrevano le playlist, si sceglievano le canzoni più adatte a celebrare i trionfi di una stagione incredibile. Qualcuno pensava al ritornello di ’Estate’ dei Negramaro, "Vorrei potesse non finire mai", altri rispolveravano i Righeira. Tutti volevano un supplementare di gioia perché ci siamo abituati fin troppo bene e quando ricapitano, due mesi così?

In realtà la prime note ripescate dagli scaffali del cuore erano state quelle delle ‘Notti Magiche’ di Edoardo Bennato e Gianna Nannini, che abbiamo cantato a squarciagola "sotto il cielo di un’estate italiana" quando Mancini e i suoi ragazzi hanno alzato la coppa infliggendo l’11 luglio il primo dispiacere a quell’Inghilterra che ne ha dovute vedere tante, di esultanze azzurre. E’ mancata quella di Matteo Berrettini che poche ore prima, sull’erba di Wimbledon, era stato sconfitto da Nole Djokovic, uno dei pochi serbi a poter dire di avercela fatta contro di noi. Perché nelle pieghe di questa stagione dell’oro infinito, dal calcio alle Olimpiadi, dal ciclismo alla pallavolo, c’è anche questa curiosità: di Inghilterra e Serbia siamo stati bestia nera.

Nella playlist in realtà verrebbe da dire che l’hit dell’estate è stato l’inno di Mameli, è risuonato decine di volte. Seconda data di un’estate pazzesca, l’1 agosto: nel giro di pochi minuti lo stadio Nazionale di Tokyo, teatro delle gare di atletica, vede il successo di Gianmarco Tamberi nell’alto e di Marcell Jacobs nei 100 metri, una giornata indimenticabile, di quelle che pensavamo di non rivivere mai più.

E invece bastava aspettare cinque giorni per un bis altrettanto incredibile con la 4X100 di Lorenzo Patta, Marcell Jacobs, Faustino Desalu e Filippo Tortu, in ordine di frazione. Inglesi battuti, scornati e disperati: "Non l’Italia di nuovo", lacrimavano inchiostro i tabloid.

La Giamaica siamo noi, era l’urlo di quei giorni di festa allargata, perché alla fine i Giochi di Tokyo sono stati da record con 40 medaglie (10 ori, 10 argenti e 20 bronzi). Finito? Macché.

A Tokyo arrivano gli altri eroi azzurri, i campioni paralimpici, guidati dai nuotatori e da Bebe Vio. Ed è un’altra infornata di orgoglio e di podi, 69 con 14 ori, 29 argenti e 26 bronzi.

Settembre non ha interrotto la vendemmia di medaglie: il 4 l’Italia ha vinto l’Europeo di pallavolo femminile, rimontando la delusione per l’eliminazione di Tokyo subita dalla Serbia, battendo proprio le serbe a Belgrado. Sabato l’Europeo di Colbrelli in bici, domenica i titoli mondiali della canoa (che mancavano da 21 anni) e di SuperPippo Ganna nella cronometro individuale in Belgio. E nella notte polacca, dopo aver battuto la Serbia in semifinale, gli azzurri di De Giorgi hanno scritto l’ultima pagina di questa estate pazzesca, con seguito tv da 3,5 milioni di spettatori. Italia-Slovenia più di Juve-Milan, per capirci.

Peccato che domani finisca.