Giovedì 18 Aprile 2024

La formula Allegri sbarca in Champions, Vidal è l’unico neo

Una zampata del Re Leone nel gelo di Malmoe riaccende la Juve da trasferta. Erano 21 mesi che i bianconeri non vincevano in Champions lontano da Torino. E questo successo è davvero pesante: per la qualità del gioco espresso e per gli esiti sulla classifica, che catapulta la Juve al secondo posto. Complice la sconfitta dell’Olympiacos, basterà un pari con l’Atletico, nell’ultima sfida del gruppo, per ottenere la qualificazione al secondo turno.

E questa Juve ritrovata, solida, concreta merita il successo per l’equilibrio tattico (figlio della difesa a 4 voluta da Allegri) e per l’intensità fisica mostrata sul campo. Dopo aver insidiato più volte la porta del Malmoe nel primo tempo, la Juve passa in avvio di ripresa quando i ritmi degli svedesi, duri e tostissimi nei contrasti, si allentano e la tecnica prende il sopravvento.

Il primo gol arriva da una fuga in contropiede di Llorente, chiusa con una finta sul portiere e delizioso tocco in porta di esterno destro. Il Re Leone, quasi estraneo al gioco per lunghi tratti della partita, prigioniero della muscolare difesa svedese, trova il lampo del bomber di razza. La Juve si accende per gli inserimenti continui di Marchisio, per gli allunghi di Lichsteiner sulla fascia destra, per l’inesausto lavoro di Tevez in attacco, coronato dal gol del raddoppio quasi allo scadere. Chi resta sotto tono, ancora una volta, è Vidal. Una condizione fisica non ottimale gli nega giocate importanti e troppi appoggi risultano fuori misura. Niente a che vedere con il giocatore spumeggiante e incontenibile dello scorso campionato.

Ma in attesa che il cileno recuperi la piena forma, il campo conferma che la rivoluzione tattica di Allegri ha dato alla squadra una sicurezza nuova. E se la Juve torna a vincere in trasferta anche in Champions, le strade d’Europa possono regalare nuove gioie al calcio italiano.