"Kostner ha mentito, ma l'amore è un'attenuante"

Caso Schwazer, depositate le motivazioni della sentenza di un anno e 4 mesi di squalifica per la pattinatrice azzurra. Aiutò l'ex fidanzato a eludere il controllo antidoping. Riconosciuta l'attenuante del rapporto sentimentale

Carolina Kostner (Ansa)

Carolina Kostner (Ansa)

Roma, 26 gennaio 2015 - Condannata perché ha "aiutato Alex Schwazer a sottrarsi ad un controllo antidoping". La Seconda Sezione del Tna ha depositato la motivazione della decisione pronunciata lo scorso 16 gennaio 2015, con la quale Carolina Kostner è stata squalificata per un anno e quattro mesi.  Allo stesso tempo la pattinatrice è stata assolta dall'accusa di non aver denunciato l'allora fidanzato per la frequentazione del dottor Michele Ferrari.

Nella decisione il Tna ha sottolineato che Carolina non ha posto in essere alcuna azione che possa riferire a lei pratiche dopanti, o coperto Schwazer nell'assunzione di sostanze illecite. La condanna dell'atleta è arrivata quindi "per aver consapevolmente mentito all'incarico del prelievo allorché questi si presento ad Oberstdorf per testare Schwazer il 30 luglio 2012". Un comportamento che viola appunto l'art 2.9 Nsa che punisce l'aiuto alla commissione di qualsiasi violazione della normativa antidoping (non solo l'uso di una sostanza vietata ma anche l'elusione di un controllo, ndr). 

Il Tna ha comunque ritenuto che sul comportamento della Kostner abbiano influito svariati fattori attenuando così il suo grado di colpevolezza. Tra gli altri il tribunale ha dato rilevo al fatto che la pattinatrice ha agito sulla base di una richiesta della persona che amava, al carattere subitaneo della richiesta stessa, all'assenza di elementi di premeditazione nel suo comportamento ed al fatto che si sia immediatamente attivata affinché Schwazer si recasse nel luogo dove poteva essere sottoposto al controllo, Inoltre la Kostner, pur consapevole nell'aiuto all'elusione del controllo, non sapeva che il marciatore facesse uso di sostanze dopanti. Tali elementi "hanno giustificato la riduzione ad un anno e quattro mesi della sanzione di due anni altrimenti applicabile, sulla base di una norma che consente la riduzione massima ad un anno di squalifica". Contro la decisione del Tna è ora possibile un appello al Tas che può essere presentato non solo dall'atleta ma anche dall'Upa e dalla Wada.