Giovedì 25 Aprile 2024

Juve imbrigliata dall'Udinese: resta a +7. Gabbiadini esalta Napoli, ok Palermo. Crollano Sampdoria e Lazio

Bianconeri senza gol al Friuli, la Roma ringrazia ma vede avvicinarsi i partenopei, vittoriosi sul campo del Chievo. Dybala porta il Palermo in zona Europa. Goleada Torino, tris di Quagliarella. Il Cesena ferma la Lazio

Gabbiadini trova il primo gol con la maglia del Napoli (Ansa)

Gabbiadini trova il primo gol con la maglia del Napoli (Ansa)

Udine, 1 febbraio 2015 - Un pareggio senza gol che non fa male e lascia aperto il campionato: la Juventus non va oltre lo 0-0 sul campo dell'Udinese e resta a +7 dalla Roma, fermata dall'Empoli nell'anticipo dell'Olimpico. I giallorossi tirano un sospiro di sollievo, ma devono adesso guardarsi alle spalle dove il Napoli si riavvicina di gran carriera. Il primo gol in maglia azzurra di Gabbiadini regala il successo sul campo del Chievo e il -4 dal secondo postoAlle spalle del Napoli crollano Sampdoria e Lazio. I blucerchiati vengono sommersi a Torino, dove l'ex Quagliarella firma una tripletta e diventa il protagonista assoluto del 5-1 finale nel giorno dell'esordio di Eto'o, entrato dalla panchina. Non va meglio ai biancocelesti, sconfitti 2-1 da un Cesena che riaggancia il treno salvezza. Si parla invece di europa a Palermo grazie ai gol di Dybala e Belotti che rimontano il Verona e fanno sognare i siciliani. Infine, vittoria pesante dell'Atalanta che piega in extremis il Cagliari, beffato in pieno recupero da un super gol dell'ex Pinilla.

LE PARTITE

Di Natale e Buffon (Lapresse)

UDINESE-JUVENTUS 0-0: Aveva la grande occasione di allungare a +9 sulla Roma, ma la Juve ha trovato di fronte una Udinese piena di grinta e determinazione. Juve che resta comunque imbattuta da 12 giornate, ma che interrompe una serie di cinque vittorie di fila tra campionato e coppa. Senza Marchisio squalificato e Vidal infortunato, Allegri rispolvera il 3-5-2 e Llorente al fianco di Tevez. Modulo simile per Stramaccioni che deve fare a meno dello squalificato Kone e che in attacco propone la coppia Thereau-Di Natale. Primo tempo equilibrato con Buffon impegnato più impegnato di Karnezis. Le occasioni migliori per l'Udinese sono tutte per Bruno Fernandes: il portoghese spreca al 12' a tu per tu con Buffon, al 23' quando spara alto dopo una respinta di Buffon su un diagonale di Thereau e dopo la mezz'ora quando impegna ancora il portiere della Juve da fuori. Pogba ci prova da fuori area mentre Tevez, anche lui francobollato da Piris, calcia sul fondo un destro potente appena entrato in area. Al 28' l'occasione migliore per i bianconeri ma Llorente, lasciato tutto solo in area, manda a lato di testa su angolo di Pirlo. Nella ripresa l'occasione migliore per la Juve con Pereyra che centra il palo. La squadra di Allegri prova a forzare i tempi, ma espugnare il bunker eretto da Stramaccioni davanti a Karnezis diventa sempre più complicato con il passare dei minuti. Il tecnico bianconero si gioca anche la carta Morata al posto di un volenteroso ma inconcludente Llorente. Nel finale i due uomi più attesi, Di Natale e Tevez falliscono due ottime occasioni per sbloccare la partita. Prima il numero 10 friulano calcia alto di destro da centro area, sul capovolgimento di fronte è l'Apache a calciare alto di sinistro da ottima posizione su assist di Pogba. E' l'ultima grande occasione della partita, la Juve non riesce ad allungare il suo vantaggio sulla Roma ma sicuramente esce indenne da una trasferta insidiosa contro una squadra contro cui vincere non è facile per nessuno. 

L'abbraccio tra i giocatori del Napoli (Lapresse)

CHIEVO-NAPOLI 1-2: A meno quattro dalla Roma e a +5 da Lazio e Samp (quarte) il Napoli non sente freddo, anzi. Battuto il Chievo, cronica bestia nera dei partenopei, superato il test turnover - con Benitez che ha lasciato inizialmente fuori Hamsik, Callejon e Gargano - festeggiato il primo gol in azzurro di Gabbiadini e rafforzata la terza piazza con vista sul secondo posto. Tutte buone notizie al Bentegodi per un Napoli meno accondiscendente con le piccole e più cinico ma con ancora qualche problema di lucidità nel gestire le partite.  Poteva essere tutto più semplice se il Napoli avesse tesorizzato diversamente il regalo che gli ha consentito di andare in vantaggio dopo 17', ma quello 0-1 è durato 9 minuti. Dopo lo sfortunato autogol di Cesar, che di faccia ha corretto in rete un tentativo di Gabbiadini servito da Higuain e deviato da Bizzarri, è arrivato subito l'1-1. Mischia in area, Pellissier impegna un incerto Rafael ma la palla rimbalza su Britos e entra in rete. Più pericoloso il Napoli, che spreca in contropiede con Higuain egoista nel non servire lo smarcato De Guzman, più solido il Chievo che si difende bene e punge come e quando può con Pellissier sempre in agguato ma l'1-1 dei primi 45' è giusto.  Parità che si ripete anche inizio secondo tempo come occasioni da rete: prima Bizzarri dice no a una botta di Gabbiadini, poi Zukanovic spreca tutto da buona posizione. A sparigliare le carte arriva la prodezza di Gabbiadini che al 16' spalle alla porta, controlla e di sinistro mette nell'angolino basso per il nuovo vantaggio azzurro e subito dopo esce per far posto a Callejon. Potrebbe arrivare anche il terzo gol, con De Guzman che manda alto da buona posizione ma il risultato non cambia fino alla fine e restituisce al campionato un Napoli sempre più lanciato alla rincorsa al secondo posto.

Pinilla punisce il 'suo' Cagliari (Lapresse)

ATALANTA-CAGLIARI 2-1: L'ex Pinilla condanna in pieno recupero il Cagliari e consente all' Atalanta di rialzare la testa. La squadra di Colantuono ritrova il successo imponendosi 2-1 sui rossoblù e conquista tre punti fondamentali per tenere a distanza la zona retrocessione. Gara divertente e ricca di spunti quella dell'Azzurri d'Italia: Atalanta dal 1' con il duo Pinilla-Denis, il Cagliari rigenerato dalla cura Zola vuole dare seguito alla striscia positiva e si affida in avanti a Longo, supportato alle spalle da Joao Pedro e Sau. Primo tempo subito vivace. Sono i padroni di casa a sbloccare il risultato, al 18', con un colpo di testa ravvicinato di Biava, dimenticato dalla difesa dei rossoblù. Reazione immediata del Cagliari con una girata di Longo dopo una carambola: Sportiello respinge d'istinto. Gara apertissima: l'Atalanta sfiora il raddoppio con un colpo di testa di Carmona e con un'incornata di Zappacosta su cross di Moralez. In entrambe le occasioni, la palla è fuori. Il Cagliari aumenta la spinta offensiva: Sportiello è chiamato prima all'intervento sulla conclusione di Donsah, ma deve capitolare sul tocco di Dessena, che sfrutta un 'regalo' di Del Grosso, in mischia, poco dopo: 1-1 al 44'. Prima dell'intervallo, tenta l'incornata Pinilla: Brkic è attento e si rifugia in angolo. In apertura di ripresa sardi pericolosissimi con Joao Pedro che scarica il destro dai 20 metri e scheggia il palo. Si fa vedere la squadra di casa con un gran sinistro di Pinilla: Brkic vola e mette in angolo. Colantuono si gioca la carta Emanuelson, al debutto in nerazzurro. Proprio il neo entrato si porta sul fondo e pesca Denis, il cui colpo di testa è sventato da Brkic. Alla mezz'ora grandissima occasione per gli orobici: sugli sviluppi del corner di Gomez, a divorare il vantaggio è Stendardo che mette alto a porta vuota. La fatica in campo si fa sentire, ma l'Atalanta ha ancora la forza di crederci: e in pieno recupero è l'ex Pinilla a regalare i tre punti a Colantuono, deviando in acrobazia il traversone di Cigarini. Grandissimo gol, ma il cileno non esulta. A differenza del pubblico nerazzurro. In classifica l'Atalanta sale a 23 punti, il Cagliari resta fermo a 19, un punto sopra la zona retrocessione.

Il Cesena ferma la Lazio (Lapresse)

CESENA-LAZIO 2-1: Vittoria d'orgoglio del Cesena che torna in corsa nella lotta per la salvezza e affossa una Lazio incerottata e priva di idee. Succede tutto nella ripresa con il francese Defrel che apre i giochi e un autogol del laziale Cataldi che li chiude, rendendo vano il gol della bandiera di Klose. Nella sagra degli errori che sintetizza il primo tempo non si salva quasi nessuno. Né i biancocelesti, provati dalle tante assenze (gli squalificati Biglia e Radu e gli infortunati Felipe Anderson, Djordjevic, Lulic e Ciani), né i padroni di casa - troppo imprecisi sotto porta - né l'arbitro che al 26' dice no per due volte a un possibile rigore per i cesenati, non vedendo un fallo di Cana su Defrel e prima ancora un mani dello stesso laziale su tiro di Giorgi. Nella Lazio solo Candreva prova a ragionare e a rendersi pericoloso, nel Cesena troppo sciupone Djuric e all'intervallo si arriva senza reti ma nella ripresa i romagnoli ritrovano brillantezza e concretezza. Le prime avvisaglie al 14' quando Brienza su punizione colpisce in pieno il palo, poi un minuto dopo il gol. Una prodezza di Defrel, tra i migliori dei suoi, che da trenta metri di sinistro manda sotto l'incrocio dei pali. La reazione della Lazio non arriva e il Cesena ne approfitta per chiudere i giochi. Ancora una grande giocata di Defrel, che si libera di Basta e mette dentro, dove Cataldi goffamente spinge il pallone nella sua porta per anticipare il neo-entrato Rodriguez. Il gol di Klose a 3' dalla fine (contestato dai locali, con tanto di espulsione di Di Carlo) acuisce solo i rimpianti biancocelesti: finisce 2-1 per il Cesena nonostante il tardivo assalto finale della Lazio.

Dybala esulta dopo il gol al Verona (Lapresse)

PALERMO-VERONA 2-1: Il Palermo continua il suo sogno verso l'Europa. Decide nella ripresa una rete del subentrato Belotti. Primo tempo equilibrato, col Verona che perde subito Sala per infortunio (al suo posto Christodoulopoulos) ma che colpisce per primo dopo solo otto minuti, con Tachtsidis che stacca benissimo su corner battuto da Greco e batte Benussi. Dopo dieci minuti il pareggio dei rosanero, che è un pezzo di bravura di Dybala: punizione dal limite che sbatte sul palo e si infila sotto l'incrocio. Poi prima Toni e poi Vazquez non riescono a finalizzare due buone occasioni e si arriva all'intervallo in parità sull'uno a uno. Nella ripresa poche emozioni, gara molto combattuta ma soprattutto a centrocampo. Poi l'intuizione vincente di Iachini: entra Belotti al posto di Jajalo e a dieci dal termine l'attaccante insacca di testa sfruttando un preciso cross di Vazquez. La reazione dei veneti c'è ma pericoli dalle parti di Sorrentino non ne arrivano, con gli attaccanti gialloblù decisamente sottotono. Palermo più cinico nello sfruttare le poche occasioni e che incamera tre punti fondamentali.

Quagliarella fa tripletta alla Sampdoria (Ansa)

TORINO-SAMPDORIA 5-1: Clamoroso risultato all'Olimpico col Torino che rifila una pesante quanto inaspettata 'manita' alla Sampdoria di Mihajlovic con un Quagliarella scatenato, autore di una tripletta. Primo tempo completamente di marca granata, con la squadra di Ventura che sembra molto più propositiva in attacco confermando di attraversare un ottimo momento di forma. Torino che si conferma eccezionale sulle palle inattive, difatti il vantaggio arriva su un corner deviato di testa da Moretti con Quagliarella che insacca in tap-in da pochi passi, così come il rigore del raddoppio è sempre frutto di un corner, con Silvestre che trattiene Glik e ancora Quagliarella realizza dagli undici metri. I padroni di casa sfiorano anche il clamoroso tris in due circostanze con Benassi, che prima non arriva su un cross invitante e poi da buona posizione prova il diagonale con Viviano che para. Nella ripresa Quagliarella piazza la tripletta con un diagonale su assist di Benassi, poi esce e lascia spazio ad Amauri che segna il poker andando a ribattere in rete un suo tiro respinto da Silvestre. Prima della fine c'è tempo per il gol di tacco di Obiang e per una magia di un super Bruno Peres, che salta due avversari e con un tiro a giro firma il quinto gol trovando gloria personale.