Mercoledì 24 Aprile 2024

Finalmente Tevez, doppietta al Malmoe. Champions, la Juve fatica ma vince 2-0

Dopo cinque anni l'Apache interrompe il suo digiuno e regala ai bianconeri la vittoria all'esordio europeo. Buffon salva nel primo tempo, l'argentino trascinatore nella ripresa

Carlos Tevez festeggia il ritorno al gol in Champions (Lapresse)

Carlos Tevez festeggia il ritorno al gol in Champions (Lapresse)

Torino, 16 settembre 2014 - Un incantesimo rotto e tre punti pesanti nel girone: la Champions League della Juventus comincia sotto i migliori auspici. Cinque anni e oltre mille giorni dopo l'ultima volta, Carlos Tevez ritrova gol e giocate nella coppa più importante: l'argentino piega da solo con una doppietta il piccolo Malmoe che per un tempo fa tremare la squadra di Allegri prima di crollare sotto i colpi dell'Apache. Il suo uno-due trasforma in festa una serata complicata e decide una partita che la Juve ha faticato più del previsto per portare a casa. 

Senza Vidal e lo squalificato Pereyra, Allegri rispolvera Asamoah in versione mediano. A centrocampo si fa sentire soprattutto l'assenza delle geometrie di Pirlo, sostituito da un Marchisio sottotono. Ma è tutta la Juve a partire con il freno a mano tirato: sindrome da Europa verrebbe da pensare. Al Malmoe, primo nel suo campionato avviato verso la conclusione, basta così svolgere con diligenza il compitino affidatogli da Hareide che in assenza di talento ingorga la sua metà campo con cinque difensori e due mediani a protezione. Non demeritano gli ordinati svedesi, addirittura pericolosi in contropiede con Eriksson, murato da Buffon che in uscita sventa l'occasione più pericolosa del primo tempo.

La Juve si appoggia con insistenza su Lichtsteiner ed Evra, ma ritmo e precisione non sono quelli visti nelle prime due uscite di campionato. Tocca così a Pogba e Tevez prendere l'iniziativa. Ci prova soprattutto l'argentino che svaria su tutto il fronte offensivo per liberare spazi che Llorente non trova. Non resta che il tiro da fuori, ma anche la mira di Asamoah è da rivedere. La squadra di Allegri aumenta il ritmo nell'ultimo quarto d'ora e si rende finalmente pericolosa: sul tocco illuminante di Tevez, dai piedi di Lichtsteiner nasce qualcosa a metà tra un tiro e un cross e il pallone si perde sul fondo dopo aver attraversato l'area piccola.

La scena si ripete a inizio ripresa: stavolta è Pogba a trovare l'imbucata in area per lo svizzero che ancora una volta sceglie sciaguratamente l'assist invece di tentare la conclusione a rete. Per rompere l'equilibrio serve così la grande giocata di Tevez che apre e chiude uno splendido triangolo con Asamoah e fulmina Olsen per il vantaggio della Juventus. Delizioso l'assist di tacco del ghanese, chirurgica la conclusione dell'Apache che torna a esultare in Champions a distanza di cinque anni. Il vantaggio sblocca soprattutto psicologicamente i bianconeri che un minuto dopo troverebbero anche il raddoppio con Llorente, ma il tap-in vincente dello spagnolo viene cancellato dal guardalinee per un fuorigioco dubbio. Ci provano ancora Lichtsteiner e Pogba, quindi Olsen nega per due volte nella stessa azione la gioia del gol a Llorente. Nulla può però il portiere svedese sulla punizione telecomandata dal limite che Tevez indirizza la palla sotto l'incrocio per il 2-0 che chiude la partita e porta la Juve in testa al girone con l'Olympiacos, giustiziere in Grecia dell'Atletico Madrid.