La Juve spezza l'incantesimo. Llorente e Tevez piegano il Malmoe

Successo pesantissimo dei bianconeri che in Europa non vincevano in trasferta da 21 mesi. Qualificazione a un passo: contro l'Atletico basterà non perdere per volare agli ottavi

Llorente regala la vittoria alla Juve (Afp)

Llorente regala la vittoria alla Juve (Afp)

Malmoe, 26 novembre 2014 - L'incantesimo è rotto, la storia è cambiata e ora ha piccole sfumature bianconere. Dopo 21 mesi di attesa la Juventus torna a vincere in trasferta in Champions e pone basi solide per il passaggio del turno in una serata che alla vigilia aveva rievocato gli spettri di Istanbul. Stavolta però, di fronte al modesto Malmoe, la Juve non ha tremato e ha portato a casa tre punti pesantissimi, premiata dai gol dei suoi attaccanti, Llorente e Tevez, per un 2-0 meritato che poteva assumere contorni più ampi. Poco importa perché adesso basterà non perdere in casa contro l'Atletico Madrid (già qualificato grazie al 4-0 all'Olympiacos) per volare agli ottavi, con spiragli di primo posto ancora aperti (vittoria con due gol di scarto contro i vice-campioni d'Europa). 

Su un terreno di gioco infame, la Juve gioca una partita accorta, preoccupata più dai suoi possibili errori che dalla pericolosità degli svedesi che fanno dell'agonismo la loro unica arma. Schierata con modulo e uomini identici a quelli che hanno annichilito la Lazio, il ritorno di Vidal dietro le punte al posto di Pereyra l'unica novità, nel primo tempo i bianconeri reggono l'urto del Malmoe e sfiorano il vantaggio in paio di occasioni: la prima volta proprio con il cileno che spara addosso a Olsen dopo una bella cavalcata di Lichtsteiner; la seconda con l'incursione in area di Marchisio sventata con una prodezza dal numero uno svedese che già all'andata si era esaltato allo Stadium prima di inchinarsi a Tevez. 

La squadra di Allegri pecca però di aggressività e perde qualche contrasto di troppo in mezzo al campo dove Pirlo e lo stesso Vidal appaiono sottotono. Soffre anche Tevez che per tutto il primo tempo non ha modo di rendersi pericoloso. Un brivido lo crea invece Forsberg spedendo sull'esterno della rete una palla ghiottissima. 

La Juve cambia marcia a inizio ripresa ponendo basi per il vantaggio con due occasioni nitide in tre minuti: Marchisio spara addosso al portiere da ottima posizione, quindi Tevez non trova la zampata sul cross di Vidal che taglia tutta l'area piccola. A rompere l'incantesimo ci pensa Llorente: scattato sul filo del fuorigioco, lo spagnolo riceve da Marchisio, salta Olsen e firma l'1-0.

Allontanati i fantasmi, la Juve controlla senza fatica: la reazione del Malmoe, il cui unico schema è quello della palla lunga per le punte, non c'è e la conclusione di Adu dal limite (su ingenuità di Pirlo) è troppo tenera per impensierire Buffon. I bianconeri cercano con insistenza il raddoppio, solo sfiorato da Tevez e Llorente. Allegri s'infuria e inserisce Morata e Pereyra. L'ex Real centra una traversa clamorosa da zero metri, il sigillo lo mette l'Apache con un diagonale fortunoso ma vincente su assist di Pogba. Gli svedesi protestano per un contatto sospetto tra Morata e Johansson, espulso per proteste, ma Proenca è irreprensibile. L'ultimo sussulto lo procura Rosenberg: Buffon però c'è, come la Juve. Serve però l'ultimo passo: non è ancora fatta.