Juve sconfitta, aggancio Roma in vetta Icardi rilancia l'Inter, tris Fiorentina Pareggi per Milan e Napoli

I bianconeri cedono al 94' sul campo del Genoa e vengono raggiunti dai giallorossi. L'ex Icardi batte la Samp al 90', Inzaghi ringrazia Bonaventura. Babacar esalta la Fiorentina, Higuain gioia e dolori Napoli. Vincono Torino e Palermo

L'abbraccio tra i giocatori della Roma (Afp)

L'abbraccio tra i giocatori della Roma (Afp)

Firenze, 29 ottobre 2014 - La Juve crolla al 94' e la Roma la raggiunge in vetta alla classifica. Lo scossone che rischia di cambiare la storia di questo campionato lo assesta Antonini che mette al tappeto la signora nell'ultimo minuto della partita di Marassi. Allegri conosce così la prima sconfitta in campionato nel giorno della 500esima partita in bianconero di Buffon, complice anche la sfortuna (pali di Llorente e Ogbonna) e un grande Perin, autore di parate super. N

Non sbaglia invece la Roma che impiega nove minuti a regolare il Cesena: è Destro a mettere in discesa la sfida dell'Olimpico, chiusa nella ripresa da De Rossi. Una settimana esatta dopo la lezione subita dal Bayern in Champions, Garcia può godersi il ritrovato primo posto che annulla in un sol colpo anche il gap creatosi dopo lo scontro diretto contro la Juve.

Arriva sul filo del rasoio anche la vittoria dell'Inter, la seconda consecutiva firmata da Icardi su calcio di rigore che bissa il centro di Cesena per punire la Sampdoria di Mihajlovic che rischia ora di perdere il terzo posto se la Lazio dovesse battere il Verona nel posticipo. Terzo posto che nel frattempo è da condividere anche con il Milan che però soffre e non incanta a Cagliari dove strappa un punto in rimonta grazie a Bonaventura. 

Si risveglia la Fiorentina, trascinata da un super Babacar, autore di una doppietta nel 3-0 del Franchi contro l'Udinese.  Pareggio in rimonta anche per il Napoli: a Bergamo Higuain pareggia il vantaggio dell'ex Denis ma poi sbaglia il rigore della vittoria in pieno recupero. Vittoria pesante per il Palermo, mentre il Torino piega un Parma desolatamente ultimo in classifica.

LE PARTITE

L'esultanza dei giocatori della Roma (Lapresse)

ROMA-CESENA 2-0:  Garcia recupera Manolas in difesa e lascia a riposo Yanga-Mbiwa, a sinistra c'è Cole. De Sanctis non è al top e la porta viene affidata a Skorupski. A centrocampo rientra Keita, gli fa posto Nainggolan. Tridente d'attacco formato da Iturbe-Gervinho-Destro. Otto minuti e la Roma è già in vantaggio: Torosidis lancia Gervinho sulla destra, l'ivoriano serve Destro che insacca per l'1-0 giallorosso. Il Cesena mette la testa fuori dal guscio: Renzetti dipinge il cross dalla sinistra, Djuric ci va di testa ma la palla si spegne fuori. I giallorossi comunque amministrano senza troppi sforzi e restano padroni del campo. Dopo essersi visto annullare un gol per fuorigioco, Destro scarica il diagonale sinistro su lancio di Pjanic ma non inquadra lo specchio. Prima dell'intervallo, squillo dei romagnoli con una conclusione di Succi sulla quale Skorupski non ha problemi. Si va alla ripresa e ancora Djuric, sull'angolo di Renzetti, cerca l'incornata vincente, senza esito. Garcia fa rifiatare Iturbe e manda in campo Florenzi. Due minuti dopo, altro cambio nelle file giallorosse, stavolta forzato: l'acciaccato Astori lascia spazio a Yanga-Mbiwa. Bisoli prova a scuotere i suoi richiamando Djuric e lanciano Hugo Almeida. Proprio il neo entrato si mette subito in evidenza di testa su cross di Magnusson. Anche Florenzi, servito da Gervinho, si rende subito pericoloso di sinistro, Agliardi si salva miracolosamente in tuffo. Quindi è De Rossi a cercare l'incornata, ma la palla è alta sulla traversa. Il duello Florenzi-Agliardi si rinnova con il centrocampista che tenta il gol direttamente da corner, il portiere bianconero vola e salva. Al 37', la squadra di Garcia raddoppia: Florenzi batte l'angolo, Yanga-Mbiwa fa da sponda per De Rossi che insacca con un destro al volo. 2-0 e partita chiusa. Alla Roma, visto anche cosa sta succedendo a Genova, basta ed avanza così.

Llorente senza gol a Genova (Lapresse)

GENOA-JUVENTUS 1-0: Allegri mischia le carte a centrocampo facendo rifiatare Pirlo e inserendo Marchisio nel ruolo di playmaker. Dopo la panchina con il Palermo ritornano dal 1' Pogba e Lichtsteiner. Davanti confermata la coppia Tevez-Llorente. Dall'altra parte Gasperini risponde con un atteggiamento più coperto, rinunciando al suo credo tattico (3-4-3) e dando fiducia a Pinilla, affiancato da Perotti. Ancora panchina per Matri, l'ex di questo incontro. Dopo un'iniziale fase di studio, la prima emozione arriva dopo una decina di minuti: Lichtsteiner si esalta sulla fascia destra, tenta la conclusione sporcata da Marchese. Perin si distende e devia in corner. Al 21' il portiere rossoblù si ripete respingendo il tiro di Tevez dopo un pallone rubato da Pogba a Greco. Tre minuti dopo i campioni d'Italia creano la più ghiotta palla gol del primo tempo: dalla sinistra Asamoah serve Llorente che si gira da dentro l'area e fa partire un rasoterra che colpisce la base del palo. La Juventus continua ad attaccare nella ripresa e riesce a rendersi pericolosa sulle palle inattive. All'8' Bonucci di testa manca di poco lo specchio della porta. Al 19' arriva il primo intervento di Buffon sul tentativo di Marchese dalla lunga distanza. Allegri decide di cambiare qualcosa e si gioca la carta Morata, al posto di Llorente. Cinque minuti dopo la Juventus colpisce il secondo legno di serata con Ogbonna, che anticipa Perin ma colpisce il palo con un bel pallonetto. Nei venti minuti finali la Juve produce il massimo forcing, in particolare grazie alle iniziative di Morata. Perin si rivela però insuperabile. Il gol del vantaggio non arriva, anzi nel finale si concretizza la beffa per i bianconeri. Il Genoa riparte in contropiede sulla sinistra sull'asse Matri-Perotti, la palla finisce a Bertolacci che serve in area Antonini, in sospetta posizione di fuorigioco, che da due passi batte Buffon. Il Ferraris esplode, l'Olimpico anche: la Roma raggiunge infatti in vetta alla classifica la Juventus.

Mauro Icardi (Newpresse)

INTER-SAMPDORIA 1-0: All'ultimo respiro. Una rete su rigore dell'ex blucerchiato Icardi in pieno recupero permette all'Inter di battere la Sampdoria e continuare a scalare posizioni verso le zone alte della classifica. Mazzarri vince il duello con Mihajlovic e rinsalda la propria panchina, al termine di una partita giocata meglio dai padroni di casa, ancora sfortunati in avvio ripresa nel perdere per un guaio muscolare il faro del centrocampo, Hernanes. Per i liguri, parsi troppo rinunciatari e alla prima sconfitta in campionato, l'unica buona notizia resta il momentaneo mantenimento del terzo posto, viste le sconfitte dell'Udinese e i pareggi di Napoli e Milan.
Formazione quasi obbligata per i nerazzurri con Vidic che riprende il suo posto al centro della difesa al posto di Campagnaro. I blucerchiati rispondono con il consueto 4-3-3 con il tridente d'attacco composto da Eder, Gabbiadini e Okaka. I padroni di casa partono forte e dopo una buona opportunità sciupata in avvio da Palacio, è lo stesso argentino ad avere la palla dell'1-0 al 12' con un tentativo dalla sinistra. Romero di piede chiude però lo specchio della porta. Al 23' si fa vedere anche Icardi con un colpo di testa troppo centrale sugli sviluppi di un calcio di punizione di Palacio. L'ex attaccante della Samp esalta nuovamente i riflessi di Romero al 39'. Nel finale però è la squadra di Mihajlovic ad avere la più clamorosa palla gol: Duncan riceve palla da Gabbiadini, la difesa dell'Inter è scoperta e consente al centrocampista di tirare. La palla scavalca Handanovic ma colpisce in pieno la traversa. In avvio di ripresa è ancora Palacio il più pericoloso, ma al termine di una mischia il Trenza non riesce a concludere in rete. Poco dopo l'Inter perde Hernanes, al suo posto entra Kuzmanovic che sciupa subito una bella occasione svirgolando il pallone dopo l'assist di Palacio. Nel mezzo si fa vedere anche la squadra ospite con una punizione velenosa del solito Gabbiadini respinta da Handanovic. E' l'Inter però a fare la partita: Kovacic al 25' si mangia un gol sbagliando di fatto un rigore in movimento, al 34' è Palacio a mandare la sfera sul fondo. Al 43' in contropiede Handanovic chiude lo specchio della porta a Eder ben servito da Okaka. Nel finale arriva l'episodio che decide l'incontro. Romagnoli colpisce Kuzmanovic in area, Russo non ha dubbi e concede il penalty, nonostante le abbondanti proteste dei liguri. Icardi rimane concentrato, trafigge Romero e allontana le nubi sulla testa di Mazzarri e dell'ambiente nerazzurro.

German Denis (Ansa)

ATALANTA-NAPOLI 1-1Higuain fa e disfa. Dopo la tripletta contro il Verona, l'attaccante argentino realizza il gol del pari contro l'Atalanta, passata in vantaggio con Denis, ma si fa parare in pieno recupero da Sportiello il calcio di rigore che avrebbe probabilmente regalato tre punti preziosi nella corsa Champions ai partenopei. Gli ospiti hanno collezionato numerose palle gol ma si sono fatti sorprendere nella ripresa dai bergamaschi che alla fine possono dirsi soddisfatti per il punto conquistato soprattutto grazie alle parate del loro portiere. Napoli pericoloso fin dalle prime battute. Mertens innesca al 2' Higuain, che da buona posizione calcia a lato. I partenopei tentano anche la soluzione da fuori: David Lopez non inquadra per poco lo specchio della porta al 7'. Mertens e Hamsik sono tra i pià attivi, ma Sportiello nega la gioia del gol a entrambi con due buoni interventi. L'Atalanta attende la squadra di Benitez e prova a ripartire, ma sono sempre gli ospiti a rendersi pericolosi: alla mezzora Mertens in girata non trova la porta. Il belga fa tutto bene in chiusura di prima frazione ma il suo destro viene respinto ancora una volta da Sportiello. Nella ripresa il copione non cambia: è sempre Mertens il trascinatore di questo Napoli. Al 10' l'esterno offensivo sfiora il vantaggio con una conclusione che Sportiello può solo vedere uscire di pocho. Poco dopo alla prima vera opportunità i padroni di casa si portano in vantaggio con Denis, che si sblocca e realizza il primo gol in campionato, proprio contro la sua ex squadra, approfittando di un errore di Albiol. La reazione degli ospiti è veemente, e produce subito una clamorosa occasione fallita da Callejon a porta vuota, sull'iniziativa di Ghoulam. Benitez mischia le carte in tavola inserendo Jorginho e Insigne. Proprio quest'ultimo sfiora il gol del pareggio. Il Napoli torna a sperare al 38' quando Cigarini lascia in dieci i suoi per doppia ammonizione. Al 41' arriva il meritato pareggio di Higuain, che riceve palla da Insigne si gira e lascia partire un rasoterra micidiale che trafigge Sportiello. I partenopei non si accontentano e cercano la vittoria, ma prima Sportiello è miracoloso su Mertens, poi si ripete ipnotizzando Higuain dagli undici metri e salvando l'Atalanta.

 

Il Milan si aggrappa a Bonaventura (Ap)

CAGLIARI-MILAN 1-1: Il Milan continua con la 'politica dei piccoli passi'. Dopo il pari, condito da poco spettacolo, contro la Fiorentina, i rossoneri incassano un punto anche nella tana del Cagliari di Zeman. Al Sant'Elia termina 1-1, con il Milan bravo a recuperare con Bonaventura l'iniziale vantaggio dei sardi firmato da Ibarbo, anche se El Shaarawy e compagni non lasciano intravedere un deciso salto di qualità sul piano del gioco. In attesa del risultato del posticipo Verona-Lazio, i rossoneri possono comunque godersi almeno per una serata il terzo posto agganciando Sampdoria e Udinese. Sorride anche la squadra di Zeman, che prosegue la serie positiva. Inzaghi sceglie Torres come partner di El Shaarawy e lascia in panchina Menez. A centrocampo Bonaventura vince il ballottaggio con Poli. Zeman recupera Conti e si affida al 4-3-3 classico con il trio Sau-Cossu-Ibarbo. Parte benissimo il Cagliari, subito pericoloso sull'asse Avelar-Ibarbo: Rami è prodigioso nel recupero sottoporta sul colombiano e mette in angolo. Ancora pericoloso Ibarbo di sinistro, ma la palla è alta sulla traversa. I rossoneri non riescono a reagire davanti al pressing a tutto campo dei padroni di casa. La prima occasione del Milan passa per i piedi di Torres, che tenta il tiro ma non inquadra la porta. Un attimo dopo, però, il Cagliari passa in vantaggio: il contropiede fulmineo dei rossoblù si conclude con Sau che mette palla in area dove svetta Ibarbo di testa: 1-0 (24'). Sardi vicinissimi al raddoppio con Sau, Abbiati respinge con il corpo sull'attaccante lanciato sul filo del fuorigioco da Ibarbo. Ci vuole un'invenzione di Bonaventura, che dalla distanza trafigge Cragno fuori dai pali con un velenoso tiro-cross, per rimettere in carreggiata il Milan (35'). Poi è Muntari a sfiorare il raddoppio con un diagonale che non porta danni ai sardi. In apertura di una ripresa che si rivelerà deludente dal punto di vista dello spettacolo, El Shaarawy va vicino al gol su servizio di Honda ma la sua conclusione viene deviata in angolo. Il Cagliari è sempre vivo, Abate deve impegnarsi per anticipare la minaccia portata da Cossu. Lo stesso Cossu tocca per il bolide di Conti, la palla si stampa sul palo esterno. Inzaghi si gioca in rapida successione le carte Menez-Poli, fuori El Shaarawy, ancora a digiuno e Muntari. Quindi è l'opaco Torres a lasciare spazio a Pazzini. Brividi finali con un'occasione per parte: prima il Cagliari, con Farias che non sfrutta al meglio il cross basso di Sau, Abbiati è reattivo nel salvare con i piedi; poi il Milan con un bolide di De Jong dai trenta metri. 

L'esultanza di Babacar (Ap)

FIORENTINA-UDINESE 3-0: LEGGI QUI L'APPROFONDIMENTO SUL MATCH

 

Torino, secondo gol in serie A per Darmian (Lapresse)

TORINO-PARMA 1-0: Dopo le polemiche estive ed il 'cambio della guardia' in Europa League il Torino piega di misura un Parma all'ottava sconfitta in nove giornate.  La gara si sblocca dopo soli dieci minuti. Cross di Peres per Amauri, il centravanti non arriva sul pallone che giunge a Darmian sul fronte opposto; preciso destro nell'angolino basso da parte del difensore e Mirante non può fare altro che arrendersi. I granata sono padroni della partita e collezionano occasioni. La più ghiotta è per Amauri al 39' ma il grande ex della partita non riesco ad inquadrare la porta dopo una sapiente velo da parte di Quagliarella. Ad inizio ripresa la musica non cambia. E' ancora Quagliarella a sfiorare il raddoppio al 6' ma la sua girata in acrobazia è fuori di un soffio. In precedenza intervento alla disperata di Rispoli che salva in area su Darmian. Al 22' il Parma ha un sussulto. Cassano mette Acquah davanti a Gillet ma il centrocampista calcia sul portiere. Sul prosieguo dell'azione invece è il palo a negare la gioia del gol al nuovo entrato Coda. Il Parma ci prova pure con Rispoli intanto il secondo portiere Cordaz si fa cacciare dalla panchina per proteste dal rientrante Rocchi, tornato a fischiare proprio a Torino dopo le polemiche di Juventus-Roma. L'ultima occasione è di marca granata con Quagliarella al 39' ma l'attaccante non trova la gioia personale. Il Parma ci prova con la forza della disperazione ma si deve arrendere. Ora la situazione degli emiliani è sempre più preoccupante.

Rigoni lancia il Palermo (Lapresse)

PALERMO-CHIEVO 1-0:  Il Palermo ottiene 3 punti fondamentali in chiave salvezza superando il Chievo al 'Barbera'. Decide per i rosanero Rigoni a dieci minuti dal termine. I veronesi invece masticano amaro. Per Maran, sostituto dell'esonerato Corini, è il secondo ko in altrettante gare sulla panchina dei veronesi.