Giovedì 25 Aprile 2024

Juve, ad Atene tocca a Morata. Con l'Olympiacos vietato fallire

Allegri medita un doppio cambio di formazione: Llorente ha problemi alla schiena e dovrebbe far spazio all'ex Real. In mezzo ballottagio Marchisio-Pirlo

Alvaro Morata (Lapresse)

Alvaro Morata (Lapresse)

Torino, 21 ottobre 2014 - Il bivio. E’ tempo di esami per Massimiliano Allegri e per la sua Juve. Quanto vale in Europa, croce e delizia della Signora? La risposta domani sera nella bolgia di Atene. Non sarà una sfida da dentro o fuori, ma quasi dopo la sconfitta amara di Madrid. Non basterà il possesso palla come al Vicente Calderon. Serviranno punti, necessari in termini di autostima internazionale e di passaggio del turno. Dunque, vietato sbagliare.

Aveva sorpreso un po’ tutti Allegri il giorno della presentazione, quando aveva fatto un po’ il Garcia, parlando di quarto scudetto consecutivo e soprattutto di Juve fra le prime 8 d’Europa. I “risultati” all’inizio gli hanno dato ragione. Il suo “atterraggio” sulla panchina di Conte è stato più morbido di quello che in molti immaginavano. Giocatori e società l’hanno aiutato. Un po’ meno il tifo organizzato. Poi ci ha messo del suo: professionalità, lavoro, capacità di capire l’ambiente, adattamento e appunto “risultati”. Poi è arrivata la sconfitta contro l’Atletico (ci poteva stare in casa dei vice-campioni d’Europa) e l’incidente di percorso di Reggio Emilia, un peccato veniale, perché in campionato ci sarà tempo e modo per rimediare, in Europa invece no.

Quella contro l’Olympiacos sarà la prima vera finale per Allegri, alle prese con diversi dubbi amletici. Puntare su Morata (lui la Champions l’ha appena vinta con il Real), l’acquisto più costoso (20 milioni) della gestione Agnelli-Marotta-Paratici, lasciando in panchina i centimetri e la forza di Llorente, che soffre di un mal di schiena? Rinunciare a Pirlo (apriti cielo se non dovesse andare bene, subito la mente correrebbe veloce ai tempi del Milan), tutt’altro che brillante e in forma, per gettare nella mischia Marchisio e Vidal, il campione anarchico in cerca di riscatto? E il modulo? 3-5-2 di matrice “contiana” o “4-3 e vediamo cosa succede come piace a lui”? 

Quello dell’allenatore di calcio non è un mestiere semplice, soprattutto in Italia, dove conta solo il “risultato”, dove parole e polemiche fanno più notizia di quello succede in campo. Si guarda il traguardo, non il percorso. Per questo scelte, interrogativi e dubbi “tormentano” la vigilia di Allegri. Ieri allenamento pomeridiano improntato sulla tattica. Ha provato e riprovato, cambiato, mescolato le carte. Oggi rifinitura a Vinovo e poi partenza per la Grecia. Novanta minuti insomma, ma questa per tante, troppe ragioni non sarà una partita come le altre.