Romulo vicino alla Juventus (Ansa)
Torino, 27 luglio 2014 - Fine della ricreazione. Adesso si fa sul serio. La stagione della Juve (Allegri dixit) inizierà formalmente da domani, quando rientreranno alla base quasi tutti i nazionali (Pogba ed Evra si materializzeranno il 31 luglio). La sconfitta contro i dilettanti del Lucento ha fatto giurisprudenza. Da oggi cambieranno le regole del ritiro. Nessuno (la deroga era stata concessa a chi aveva famiglia) la sera potrà più muoversi dall’hotel. Testa bassa e pedalare in attesa dell’amichevole di Cesena (30 luglio) e di partire (3 agosto) per la tournée massacrante fra Giakarta, Sidney e Singapore (più ore destinate a voli, trasferimenti, amichevoli e promozione del brand che quelle dedicate agli allenamenti).
Dal campo al mercato, il passo è breve. Allegri ha chiesto un difensore centrale e una prima punta, ma prima la società chiuderà per Romulo. Mandorlini, l’allenatore del Verona, ha sdoganato il suo addio: «La Juve? E’ l’occasione della vita». L’accordo dovrebbe essere formalizzato nelle prossime ore. La formula: prestito oneroso con diritto riscatto. Un’operazione da 8 milioni circa. Sistemato il centrocampo e archiviata una volta per tutte la telenovela Vidal (domani parlerà con società ed allenatore e sarà svelato l’arcano, dovrebbe restare a parole, ma nel calcio mai dire mai, anche perché in Inghilterra sono convinti che nei prossimi giorni lo United presenterà alla Juventus un'offerta da 45 milioni di euro), Marotta e Paratici si concentreranno per rinforzare ulteriormente la rosa.
Per il reparto arretrato, complice la lungodegenza di Barzagli e la squalifica di Chiellini (in odore di rinnovo, squalificato in campionato per 2 giornate) si seguono Zapata, Savic e Mustafi, mentre là davanti tre gli obiettivi: Lukaku, Jovetic ed Osvaldo. Rigorosamente in prestito, perché senza cessioni illustri il budget è finito. Come il tempo per gli alibi. Tornare a vincere nelle partite che contano è l’unica ricetta per mettersi alle spalle Conte e questa estate turbolenta. Allegri è stato coraggioso ad accettare una sfida così complessa, resa ancora più ardua dalla contestazione dei tifosi. Se dovesse vincere il quarto scudetto consecutivo e migliorare in Champions (superare il girone), allora sì che si potrebbe parlare d’impresa.