Mercoledì 24 Aprile 2024

Rugby: Italia da applausi, ma il Sudafrica vince 6-22

A Padova azzurri commoventi per impegno e dedizione e in partita per oltre un'ora. Non bastano due calci di Haimona, i sudafricani prendono il largo con le mete di Oosthuizen, Reinach e Habana

L'italia cede al Sudafrica a Padova (Reuters)

L'italia cede al Sudafrica a Padova (Reuters)

Padova, 22 novembre 2014 - Italia - Springboks: tutto come previsto. Purtroppo. Sfida impossibile era alla vigilia e sfida impossibile si è confermata. Nella meravigliosa e composta bolgia colorata dello stadio Euganeo, tornato per un giorno ai fasti dello sport di alto profilo, l'Italia di Brunel paga per intero pegno, opposta a un Sud Africa semplicemente di un altro pianeta. Per talento individuale, organizzazione e una sapienza tattica a tratti davvero inarrivabile. Finisce 22 - 6 e non sarebbe giusto affermare che l'Italia si sia risparmiata o che qualcuno degli atleti vestititi di azzurro (in bianco per ragioni televisive) sul campo sia sia tirato indietro. È stata un'Italia da applausi, a tratti addirittura commovente per impegno e dedizione. Un paio di volte semplicemente esaltante. Ma alla fine “il gioco più semplice del mondo” ha emesso il suo atteso e scontato verdetto. Hanno vinto i più forti perché... sono più forti. anche se di poco. 

Primo tempo di grande intensità, con il Sudafrica sicuro nelle fasi statiche ma assai ben contrato sui punti d'incontro. L'anello debole della difesa italiana è Haimona, lo si sapeva e lo sa capitan De Villeirs che, in un paio di occasioni, buca sul secondo canale. Italia (quasi) perfetta nella distribuzione nello spazio e sufficiente nel placcaggio uno contro uno. I punti azzurri arrivano dal piede di Haimona (11' e 40') che sbaglia un calcio al 7' da quasi metà campo. Lambie pareggia il contro al 15' e il pilone Oosthuizen al 22' trova il pertugio per schiacciare oltre la linea.

L'Italia perde Aguero sul finale di tempo e sfoggia uno Zanni in grande spolvero. Quasi al suo livello: Parisse, Ghiraldini, Morisi e Furno. Nel complesso: un'Italia che risponde colpo su colpo e che non ha paura di andare a cercare spazi al largo. E che, forse, ha speso troppo. Ma sognare non costa (quasi) niente e al rientro delle squadre l'Euganeo è un tripudio di bandiere e un sovrapporsi di incoraggianti cori.

La ripresa (dentro Minto per Zanni) si apre con un mostruoso possesso sudafricano al limitare dei 22 che Goosen prolunga con un chip che Gori recupera fra gli applausi per la liberazione in rimessa laterale. Il piede di Haimona (49') porta l'Italia sui 22 dei verde oro. Castrogiovanni (in debito di ossigeno e di lucidità) regala un calcio a Lambie che ribalta la situazione. L'Italia prova a fare la furba in rimessa laterale, non contende a terra e Ghiraldini entra di lato, ma il Sudafrica non ci casca. Fischia l'Euganeo quando (52') Bismark Du Plessis non accetta la stappata in chiusa di Castro e compagni. L'imperiosa accelerazione di Masi (56') servito da Castrogiovanni scatena l'urgano. Palla a Parisse ma è solo calcio per l'Italia. Haimona da quasi metà campo ha sul destro la palla del sorpasso. La palla vola ma le manca una manciata di centimetri e il risultato non cambia. Pollard (57') rileva Lambie e in cabina di regia, il “vecchio” Steenkamp scende in campo per dare ulteriore potenza alla prima linea e l'atteso Willie Le Roux rileva Goosen a estremo

. Il tempo di rimettere in ordine la linea ed è Carr (60') che buca sul canale centrale. Placcato, serve Reinach che vola sotto i pali per il 15 – 6 che comincia a scavare il solco. Brunel corre ai ripari e immette sangue fresco in prima linea. Dentro Chistolini e Manici, fuori Castro e Ghiraldini. Poi tocca a Palazzani rilevare Gori nel ruolo di mediano di mischia.

L'Italia raschia il fondo del barile e oltre. Al 67' Campagnaro semina il panico nella linea arretrata sudafricana e McLean serve a Parisse un perfetto cross incrociato. Purtroppo (69') sulla successiva rimessa laterale a cinque metri commettiamo in avanti e regaliamo palla ai nostri avversari. Errore devastante! Ma di mollare, questa Italia, non ha alcuna intenzione. Palazzani e Haimona non si intendono (74') e concedono una mischia a metà campo. Splendido lavoro di De Marchi! Palla rubata e l'apertura delle Zebre (fuori subito dopo con Sarto per Orquera e Toniolatti) spara la palla dentro i 22. Ne nasce un buon possesso che Orquera finalizza con un grubber che Campagnaro manca di un niente lungo la linea di destra. La partita, praticamente finisce qui. Sulla sirenba tocca a Habana finalizzare una palla di recupero portata magistralmente avanti da De Villiers e trasformata al largo da Pollard per l'accorrente giocatore in forza al Tolone.

I MIGLIORI E I PEGGIORI - Man of the match il 9 sudafricano Reinach. Dell'Italia sono piaciuti: Morisi, Parisse, Campagnaro e McLean. Sei politico all'arbitro francese Garces. Mischia chiusa e rapporto placcato-placcatore non sono mai stati il suo forte. E col tempo le cose non sono cambiate.

IL TABELLINO

Italia - Sudafrica 6 – 22 (pt 3 - 8)

Marcatori: 11' cp Haimona, 15' cp Lambie, 22' mnt Osthuizen, 40' cp Haimona, 60' m. Reinach tr. Pollard, 80' m. Habana tr. Pollard

Italia: Masi; Sarto, Campagnaro, Morisi, McLean; Haimona, Gori; Parisse (cap), Vunisa, Zanni; Geldenhuys, Furno; Castrogiovanni, Ghiraldini, Aguero. Entrati: Manici, De Marchi Al., Chistolini, Bortolami, Minto, Palazzani, Orquera, Toniolatti

Sudafrica: Goosen; Pietersen, Serfontein, de Villiers (cap), Habana; Lambie, Reinach; Vermeulen, Mohoje, Coetzee; Matfield, Etzebeth; Oosthuizen, Strauss, Nyakane. Entrati: Du Plessis B., Steenkamp, Redelinghuys, de Jager, Carr, Hougaard, Pollard, Le Roux

Arbitro: Garces (Francia)