Inter, sempre la solita vecchia pazza

In vantaggio 2-0 e con la palla del tris i nerazzurri escono sconfitti 3-2 da Be’er Sheva e salutano l’Europa League con un turno d’anticipo. E Pioli s’infuria per l’ingiustificata presunzione dei suoi

Stefano Pioli durante la gara di Be'er Sheva

Stefano Pioli durante la gara di Be'er Sheva

Milano, 25 novembre 2016 -Passano le stagioni e cambiano gli allenatori, ma l’Inter non riesce proprio a curare la sua congenita follia. Pur se nerazzurro nel profondo Stefano Pioli è tutto tranne che pazzo, ma ieri sera ha rischiato di diventarlo per l’incredibile gestione del vantaggio da parte della sua nuova squadra bifronte. “Non possiamo giocare con due volti. Nel primo tempo siamo andati benissimo, male nella seconda parte. Sarebbe stato sufficiente avere lo stesso atteggiamento. Nel secondo tempo abbiamo smesso di giocare da squadra e siamo stati presuntuosi. Questo non deve mai accadere, non possiamo permetterci di farlo per vincere le partite.

Abbiamo avuto la palla del 3-0, ma non abbiamo concretizzato. Dobbiamo lavorare per non concedere più certe occasioni. Dal punto di vista fisico ci siamo, anche alla fine ci abbiamo provato. Conta la testa, dovremo migliorare” diagnostica il Dottor Pioli, che vede nei suoi segni di schizofrenia e pretende meno leggerezza. Intanto il neo tecnico nerazzurro è costretto a sorbirsi la prima sconfitta della sua gestione e a dire addio all’Europa League con un turno d’anticipo. Dopo una sola vittoria e ben 4 sconfitte in 5 gare del girone K l'Inter è ultima per distacco e la partita dell’8 dicembre a San Siro con il già qualificato Sparta Praga sarà solo un fastidio, per cui da oggi ad Appiano Gentile si penserà esclusivamente al campionato, a partire dal posticipo di lunedì sera al Meazza con la Fiorentina.

“La qualificazione non è sfuggita in Israele ma il passato non conta più, conta il presente. Oggi non possiamo essere soddisfatti del nostro lavoro, che non ci mancherà perché ce n’è tanto altro da fare su tutti i fronti: fisico, psicologico, tecnico e tattico. Una squadra che fa così bene nel primo tempo non deve offrire una ripresa del genere. Abbiamo giocatori di grande valore, ma dobbiamo essere bravi anche a soffrire. Ci siamo abbassati troppo, e così abbiamo concesso campo all'Hapoel. Ho cambiato qualcosa per recuperare l'equilibrio che avevamo perso, ma non abbiamo giocato da Inter" ha detto ancora Pioli in un post-partita che ha visto anche lo sfogo di Mauro Icardi, inutilmente a segno come Brozovic (entrambi su assist di Eder).

“È stata una bella Inter dal primo minuto, avevamo voglia di fare bene e per quarantacinque minuti ci siamo riusciti. Il secondo tempo invece è stato da dimenticare, abbiamo giocato senza personalità. Spesso è successo quello che è capitato stasera, appena ci mettiamo tutti dietro e mentalmente andiamo in difficoltà prendiamo gol. Dobbiamo ripartire dalla forza del gruppo, dal lavoro sul campo ma dobbiamo sapere che non abbiamo scuse, che è quasi Natale e che non ci sono stati i risultati. Se giochiamo da squadra possiamo fare bene, dopo il primo tempo dovevamo solo vincere, adesso torniamo a casa a testa bassa, zitti e lavorare. Non ci sono più scuse e alibi, ognuno deve fare meglio e dare di più" ammonisce il capitano argentino richiamando i compagni alle proprie responsabilità. Ieri sera ci si è messo anche Handanovic con due ammonizioni e un calcio in faccia a un avversario che avrebbe meritato un rosso diretto. Intanto si allungano i tempi di recupero di Gary Medel, che ha scelto di farsi operare al ginocchio destro infortunato nel derby e ieri a Barcellona si è sottoposto ad artroscopia. Il Pitbull tornerà in campo tra un mese e mezzo.