Mercoledì 24 Aprile 2024

Inter, troppa qualità utilizzata male: Spalletti batte Pioli senza appello

Il tecnico nerazzurro ha confermato la difesa a tre e inserito tutti gli uomini più qualitativi in mediana, ma l'atteggiamento è stato difensivista

Stefano Pioli

Stefano Pioli

MILANO, 27 febbraio 2017 - Il giorno dopo una sconfitta che può costare cara per le ambizioni Champions dell'Inter, è tempo di analisi. Pioli viaggiava con nove vittorie nelle ultime dieci partite prima della sfida di ieri sera, un rendimento di tutto rispetto che aveva rilanciato le quotazioni nerazzurre, ma la sconfitta al cospetto della Roma ha ancora una volta certificato le difficoltà negli scontri diretti. Napoli, Juve e Roma, tre sconfitte per l'Inter di Pioli, probabilmente ancora alla ricerca della definitiva maturazione. TANTA QUALITA' PER DIFENDERSI - Pioli ha scelto di giocare la partita più importante dell'anno con tutti i suoi giocatori migliori, di conseguenza dentro la diga mediana Gagliardini-Kondogbia, ma anche il duo Joao Mario Brozovic sulla trequarti, togliendo una punta di ruolo ma inserendo Candreva e Perisic a tutta fascia. Lo stile offensivo dell'Inter è rimasto, ma la Roma è stata brava a sfruttare i movimenti di Nainggolan e quelli di Salah per mandare all'aria il piano tattico di Pioli, basato sull'attacco ma in realtà più concentrato a difendersi, forse per paura. La retroguardia ha tenuto abbastanza bene, peccato che i nerazzurri siano mancati dal centrocampo in su. La coesistenza Borozovic-Joao Mario ha finito per inibire la pericolosità sulla trequarti, il portoghese ha faticato a trovare una posizione pericolosa, il croato in quel ruolo è apparso a disagio e poco funzionale alla causa. Soprattutto nel primo tempo, l'Inter non è mai riuscita a trovare l'imbucata centrale tra le linee, quelle giocate che avevano reso Joao Mario un elemento fondamentale sulla trequarti per innescare la coralità dell'attacco. In fase difensiva, invece, i continui movimenti del belga, autore di una doppietta, hanno mandato in confusione la diga di centrocampo ma anche gli esterni, costringendo l'Inter a recuperare costantemente le posizioni concedendo spazi. MEGLIO CON EDER - Nella ripresa Pioli ritorna alle due punte, inserisce Eder per uno spento Brozovic e chiaramente l'Inter si dimostra più pericolosa, con Joao Mario libero di muoversi sul fronte offensivo senza la presenza del croato in quella zona di campo. C'è più pericolosità offensiva ma lo svantaggio impone ai nerazzurri di attaccare concedendo spazi, su uno di questi si inserisce Nainggolan per il raddoppio, con la difesa schierata tutto sommato bene e ingannata dal taglio di Salah che libera spazio per il compagno. Sono sincronismi che Pioli non è ancora riuscito ad imprimere alla sua Inter, bravissima a fare risultato contro le squadre più deboli, che magari subiscono lo stile offensivo nerazzurro rintanandosi dietro, ma insufficiente contro le big del campionato. Da qui è necessario effettuare una scelta, se l'Inter ha uno stile offensivo deve mantenerlo senza snaturarsi, attaccando alto gli avversari e imprimendo la propria qualità. E la scelta di inserire quattro mediani qualitativi senza però alzare il baricentro non ha pagato, anzi, ha intasato gli spazi inibendo la vera natura di questa rosa, rivitalizzata dall'arrivo del tecnico parmigiano. Ma ieri sera ha vinto Spalletti, senza appelli.