Mercoledì 24 Aprile 2024

Inter, mal di pancia Icardi. Rinnovo o sarà addio

Si incontra con gli ultras nel garage di San Siro dopo la gara e sembra tutto chiarito. Ma Chelsea e Atletico Madrid preparano le offerte

Mauro Icardi (Ansa)

Mauro Icardi (Ansa)

Milano, 10 febbraio 2015 - Da "bad boy", quello che gonfia il petto, mostra i muscoli e prende a parolacce i tifosi dopo una sconfitta a bomber silenzioso, che segna, non esulta ed esce dal campo a testa bassa dopo una bella vittoria. Il “mal di pancia” di Icardi proprio non ci voleva, è l’unica nota stonata nella domenica in cui l’Inter che ha ripreso a marciare demolendo una delle squadre più in forma del campionato (il Palermo). Mancini è felice, perché quello con i siciliani è un successo con vista Europa (13 punti conquistati in 11 partite), perché in pochi giorni “la squadra di polli” è diventata un gruppo di avvoltoi.

Ma il tecnico, suo malgrado, deve fare i conti con il malumore di Maurito, nonostante una doppietta scacciacrisi del bomber dopo una settimana da incubo. I numeri stanno con l’argentino (18 reti in 30 partite stagionali), ma non basta. E su quanto accaduto domenica sera le interpretazioni sono state le più svariate: «è in aperta polemica con i tifosi» (sussurrano nello spogliatoio), «no, non sente la fiducia della società ed è dispiaciuto per il mancato rinnovo del contratto» (fa sapere il suo procuratore). In realtà, con i tifosi si è chiarito a fine partita, nel garage di San Siro, attraverso un incontro con gli ultras nerazzurri. L’allenatore si è limitato ad un consiglio da fratello maggiore («Dopo i gol bisognerebe sempre esultare») eppure Icardi la pensa diversamente. Domenica sera sapeva di avere addosso gli occhi di tutti dopo quel momento di rabbia a Reggio Emilia, ma in campo ha mostrato di non sentire la pressione. Del resto nei suoi confronti c’è stata indifferenza, almeno fino a quando non ha segnato la doppietta. In ogni caso lui ha deciso di non gioire come sempre, di non mettersi le mani sulle orecchie come accaduto dopo ogni suo gol. Un gesto polemico, un segnale ai tifosi, ma soprattutto alla società.

Anche domenica sera a San Siro in tribuna c’erano scout ed emissari di diversi club, soprattutto della Premier: avvistati gli 007 di Mourinho ma pure di Tottenham, Liverpool e City. E anche l’Atletico Madrid (su espressa richiesta di Simeone) non smette di seguire il giocatore. Adesso Icardi si aspetta che la trattativa per il rinnovo decolli dopo la “frenata” della scorsa settimana. Le parti sembrano però distanti: il giocatore attualmente guadagna 0,8 milioni più bonus, chiede il prolungamento dal 2018 fino al 2019 alle stesse cifre di Palacio (3 milioni netti, con discorso a parte sui diritti d’immagine). L’Inter è ferma a 2 milioni e il tempo passa, anche perché Maurito vorrebbe firmare entro il 19 febbraio e farsi un bel regalo nel giorno del suo ventiduesimo compleanno. In caso contrario il divorzio a fine stagione potrebbe essere inevitabile.