Stefano Pioli
MILANO, 20 febbraio 2017 – Gabriel Barbosa, in arte Gabigol, ha finalmente dimostrato la valenza del suo soprannome. Primo gol in Serie A, decisivo, ieri a Bologna contro una squadra che ormai è intrinsecamente legata al suo destino. Tre prime volte per Barbosa al cospetto dei rossoblù. Debuttò in Serie A nella gara di andata, finita uno a uno, debutto da titolare in quella di Coppa Italia a gennaio e, appunto, prima rete in campionato ieri. Proprio sul manto del Dall’Ara, un altro brasiliano segnò il suo primo gol in Serie A e fu l’inizio di una lunga serie. Il riferimento è ovviamente a Ronaldo, il fenomeno, un accostamento che rischia di nuocere a Gabigol che infatti non era a conoscenza del precedente: “Davvero anche Ronaldo aveva segnato il primo gol a Bologna? Non lo sapevo – ha ammesso Barbosa dopo la partita – Oggi è un giorno speciale per me, ma era importante il successo della squadra più che il mio personale. Ringrazio i tifosi, Dio e la mia famiglia. Ho lavorato tanto per arrivare fino a qui e ora inizia una nuova storia”. Ora per l’Inter la necessità di farlo crescere in pace, senza azzardare paragoni con campionissimi del passato che nulla hanno a che fare con il presente. L’equazione Gabigol uguale Ronaldo non risulterebbe per nulla esatta e utile alla causa. Anche perché dalla prossima sfida davanti tornerà Icardi e difficilmente giocatori come Eder e Palacio cederanno spazio al brasiliano.
INTER MAI COSI’ BENE DA SETTE ANNI – Le statistiche invece coronano il lavoro di Stefano Pioli. Nove vittorie nelle ultime dieci partite testimoniano senza dubbio la risalita nerazzurra, ma non è tutto. La rimonta di Pioli, paradossalmente, rende anche il lavoro di De Boer utile ai fini statistici. I 48 punti in classifica dei nerazzurri sono il miglior risultato da sette anni a questa parte, solo l’Inter del triplete fece meglio con 55 punti conquistati dopo 25 partite. Non solo, la squadra di Pioli dimostra costantemente di crederci fino alla fine, a Bologna è arrivato il 13esimo gol nell’ultimo quarto d’ora, dato migliore di tutta la Serie A. Anche la difesa contribuisce pesantemente a questi risultati, e se l’Inter vince nei finali è perché dietro la retroguardia permette ai nerazzurri di non andare sotto. Infatti, le ultime cinque partite chiuse sullo zero a fine primo tempo sono poi state vinte dall’Inter al novantesimo. Va tutto a gonfie vele, ora la vera prova del nove contro la Roma, per riaccendere definitivamente le chance di Champions League.