Mercoledì 24 Aprile 2024

Inter, anche de Boer scommette sul suo esonero

Il tecnico olandese ammette di essere il primo a non sapere se sarà ancora in panchina mercoledì al Meazza dopo la sconfitta di Bergamo. Tra i possibili successori in panchina Leonardi, Pioli e Blanc

Frank de Boer esce sconsolato dal campo di Bergamo

Frank de Boer esce sconsolato dal campo di Bergamo

Milano, 24 ottobre 2016 - "L’unica cosa che posso fare è continuare a lavorare duramente, ma non so se mercoledì sarò in panchina". Se questa non è una dichiarazione di resa poco ci manca e Frank de Boer è ormai impotente davanti a una situazione senza apparenti sbocchi, se non il suo esonero. Domani da Nanchino arriva una delegazione del Suning Group e mercoledì anche il presidente pro tempore Erick Thohir tornerà a Milano dall’Indonesia per confrontarsi con il tecnico olandese e assistere a Inter-Torino, ma una decisione va presa al più presto perché la classifica sta assumendo contorni sempre più umilianti. Undici punti in 9 partite, 14° posto in coabitazione con la Sampdoria, 8 volte in svantaggio, 12 gol subiti, 3 sconfitte di fila e un solo punto nelle ultime 4 gare. I numeri sono impietosi e parlano da soli, ora sta a una società assente prendere il toro per le corna, espressione proverbiale quanto mai azzeccata visto che dopodomani al Meazza arrivano proprio i granata di Sinisa Mihajlovic. Intanto è stato un altro ex a mettere la probabile pietra tombale sulla panchina di de Boer, ovvero quel Gian Piero Gasperini che l’ha giurata all’Inter da quando fu frettolosamente silurato da Massimo Moratti dopo 4 giornate di campionato nel settembre 2011.

Ieri contro l’Atalanta la squadra è stata ancora una volta imbarazzante per lunghi tratti, giocando un primo tempo senza costrutto e senza neanche un tiro in porta. La reazione al gol segnato da Masiello dopo soli 10’ è arrivata nella ripresa grazie a una magia di Eder da oltre 30 metri, un caso isolato come la perla di Candreva contro il Southampton. Questa volta però l’acuto di un singolo non è bastato perché Santon ha deciso di regalare un rigore ai bergamaschi con una scivolata senza senso in area su Kessie. Le occasioni non sfruttate da Perisic e Joao Mario e il gol ingiustamente annullato a Icardi per un inesistente fallo su Berisha nel recupero sono troppo poco per recriminare. “Noi cerchiamo di capire quello che vuole il mister, ma a volte non ci riusciamo e non so perché” ammette candidamente Eder, tra i pochi a salvarsi dall’ennesimo naufragio e costretto a uscire di nuovo zoppicante dopo essere stato schierato in condizioni precarie a 66 ore dai crampi in Europa League. La verità è che la squadra non segue e non ha mai seguito i dettami di de Boer, che proclama di voler dominare ogni singola gara di voler mettere in campo la filosofia del Barcellona, ma spesso e volentieri subisce il gioco degli avversari e assomiglia sempre di più a un novello Brancaleone alla guida di una ridicola truppa di crociati, e anche qui il paragone è calzante pensando a certe maglie nerazzurre con la croce rossa che nel 2007 fece infuriare i turchi del Fenerbahce. Ma oggi gli unici a imbufalirsi sono i tifosi costretti a assistere a un tale scempio di una tradizione gloriosa, con cui presto dovrà confrontarsi un altro allenatore. Con Rudi Garcia a Marsiglia i nomi che circolano sono quelli di Pioli, Blanc, Leonardo, Bielsa e Mandorlini. E chiunque sarà il designato avrà una bella gatta da pelare.