Venerdì 19 Aprile 2024

Inter, addio all’Europa con ritrovata dignità

I nerazzurri chiudono il girone K ultimi ma con una vittoria sullo Sparta Praga. Buoni segnali da Eder, ottimo debutto per Pinamonti, esordio anche per Bakayoko. E domenica c’è il Genoa

L'esultanza di gruppo dopo il 2-1 allo Sparta

L'esultanza di gruppo dopo il 2-1 allo Sparta

Milano, 9 dicembre 2016 - L’Inter saluta l’Europa League con un successo in zona Cesarini sullo Sparta Praga. Davanti a 14.856 infreddoliti spettatori e con la Curva Nord svuotata da uno sciopero del tifo è Eder a decidere l’inutile gara con una bella doppietta. Nel primo tempo l’italobrasiliano sfrutta un bel passaggio in area del debuttante Pinamonti e, dopo la corta respinta del portiere ceco Koubek, ribadisce in rete da pochi passi. E dopo il pareggio di Marecek con un gran colpo di testa e il rigore parato da Carrizo a Dockal, proprio al 90’ Eder sfrutta al meglio un filtrante di Ansaldi (nell'insolita posizione di mediano) girandosi al limite dell’area e firmando il secondo gol personale e la seconda inutile vittoria nel girone K. I cechi passano comunque il turno da primi del gruppo davanti all’Hapoel Be’er Sheva, che pareggia 1-1 in casa del Southampton ed elimina a sorpresa gli inglesi. Oltre all’ottimo esordio da titolare del 19enne Pinamonti, permesso dall’assenza dell’ultim’ora di Gnoukouri per una lieve distorsione alla caviglia, va segnalato anche l’ingresso nel finale dell’altra stella della Primavera, Bakayoko. Tra le note positive dell’ininfluente serata di San Siro anche il ritorno a una gara ufficiale di Marco Andreolli dopo 382 giorni e l’esperimento del 3-4-3, un sistema di gioco che potrebbe garantire migliore copertura a una difesa finora troppo svagata e perforabile.

Stefano Pioli potrebbe pensare di riproporre la difesa a 3 anche nel posticipo di campionato di domenica contro il Genoa. "Siamo alla ricerca di un equilibrio, stiamo provando le situazioni e questa può essere una di quelle. Sceglieremo poi la più utile ed efficace per far rendere la nostra squadra", spiega il tecnico nerazzurro per poi elogiare l’esordiente Pinamonti. "È molto giovane ma con ottime qualità, non è facile trovare uno serio con la testa sulle spalle tra i giovani di oggi, avrà un ottimo futuro. Ho visto un'Inter generosa, lucida, ha fatto delle cose buone ma siamo in un momento in cui dobbiamo crescere ancora, per esempio potremmo essere più veloci nelle giocate. La squadra apprende durante il quotidiano, per larghi tratti mette in campo quanto provato in settimana, però poi basta un episodio negativo in partita, che può succedere perché non siamo la squadra migliore in Italia in questo momento, non sappiamo soffrire e ci disuniamo e diventa tutto può difficile. Il rammarico per la mancata qualificazione c'è perché avevamo preparato bene la partita in Israele contro una buona squadra, potevamo essere superiori ma purtroppo abbiamo fatto l'errore di pensare che fosse finita al 45'", lamenta l’allenatore parmigiano per poi parlare anche di mercato, senza però sbilanciarsi né pestare i piedi al ds ausilio.

"Il club sceglierà le strategie migliori, volendo guardare il lato positivo di questa eliminazione potremo lavorare meglio preparando una sola partita settimanale. Sicuramente 29 giocatori sono tanti, ne siamo tutti consapevoli e saremo pronti per ridurre il numero perché se ho troppi giocatori faccio fatica anche io. Si parla troppo di chi non giocano, pensiamo alla squadra poi è l'allenatore a scegliere i giocatori più pronti, se Gabigol non è ancora stato scelto vuol dire che è meno pronto di altri suoi compagni", specifica Pioli. "Al di là dei miei gol, spero che questa vittoria porti fiducia nel nostro gruppo. Si può fare di più. Abbiamo anche provato un sistema tattico diverso per la prima volta e abbiamo fatto bene. Questo successo ci dà consapevolezza, stiamo lavorando davvero tanto per uscire da questo momento difficile. E domenica dobbiamo ripartire in campionato” esorta Eder, mattatore della serata insieme al giovane Pinamonti, incredulo per il bel debutto.

"Ho saputo che avrei giocato un’ora prima, sul pullman. San Siro è il mio stadio preferito perché tifo Inter, è stata un'emozione indescrivibile, ancora mi devo rendere conto di cosa è successo. Sono contento della fiducia accordata da allenatore e società, li ringrazio, poi stadio pieno o vuoto cambia poco. Io mi farò trovare pronto in caso di chiamata, se ci fossero occasioni come questa sarei contento, ma lascio a loro la scelta. Palacio mi dà molti consigli, è un giocatore fantastico, ma tutti i campioni aiutano noi giovani. Il mio idolo è Icardi, non devo andare lontano per cercarlo".