Martedì 23 Aprile 2024

Il Bologna a una settimana dal ritiro di Castelrotto

Quella attualmente a disposizione di Donadoni, comunque, è una rosa sì incompleta, ma su cui l'allenatore può già iniziare a forgiare la squadra per la nuova stagione.

Nessuna preoccupazione per Donadoni a una settimana dal ritiro di Casterotto (LaPresse)

Nessuna preoccupazione per Donadoni a una settimana dal ritiro di Casterotto (LaPresse)

Bologna, 4 luglio 2016 – Terminato con soddisfazione il preritiro a Castiadas, il percorso di avvicinamento del Bologna all’inizio del campionato continua con una settimana di stacco, che farà da preludio al primo vero appuntamento della nuova stagione, quello con il ritiro di Castelrotto, che terrà impegnati i rossoblù fino al 25 luglio. L’anno scorso, il Bologna che si presentò in Alto Adige non era neppure l’abbozzo della squadra che avrebbe poi concluso al 14esimo posto il primo anno in Serie A dell’era Saputo. La famosa frase pronunciata da Delio Rossi, «siete più giornalisti che giocatori», descrisse nel migliore dei modi quella paradossale situazione, l'ex tecnico rossoblù si mise al lavoro con appena 18 giocatori a disposizione, di cui quattro portieri, altrettanti attaccanti in esubero e ben tre giocatori destinati al settore giovanile.

Come dodici mesi fa, il reparto attualmente più completo è la difesa. Al netto di mal di pancia veri o presunti, Mirante e Da Costa garantiscono affidabilità e sicurezza nel ruolo di portiere, su cui Bigon non ha intenzione di muoversi. Con il rientro di Cherubin dal prestito biennale all’Atalanta, il pacchetto dei centrali di difesa può considerarsi completo: Gastaldello e Maietta saranno i titolari anche quest’anno con lo stesso Cherubin, Rossettini, Ferrari e Oikonomou come alternative. La situazione del greco, a dire il vero, è in via di definizione, visto che la società è pronta a valutare tutte le offerte del forte difensore ellenico, specie ne caso in cui non dovesse essere ceduto Diawara; qualora il Bologna decidesse di far cassa con lui, Bigon potrebbe ripiegare su un’alternativa di pari livello e a basso costo, quale ad esempio Arlind Ajeti. Anche sull’out di destra, con M’baye, Krafth e i già citati Rossettini e Ferrari, Donadoni è più che coperto, mentre a sinistra il solo Masina potrebbe non bastare, a meno che Morleo non decida di rimanere a Bologna fino alla scadenza del proprio contratto (eventualità da ritenere improbabile) o che Donadoni non decida di accontentarsi di Cherubin e di alcuni dei terzini destri come prime alternative al laterale italomarocchino.

Anche la situazione del centrocampo è abbastanza fluida. Detto di Diawara, che in caso di partenza potrebbe essere sostituito da giocatori come Gnoukouri o Nagy, Donadoni ha attualmente a disposizione almeno quattro possibili interni di centrocampo: gli africani Donsah e Taider, con quest’ultimo sicuramente impegnato in Coppa d’Africa con l’arrivo del nuovo anno, il cileno Pulgar, reduce dalla vittoria della Copa America, e Rizzo, più spesso impiegato come ala ma schierabile anche come interno. Manca ancora qualcosa, è indubbio, ma la base su cui lavorare c’è. In attacco, invece, serve ancora qualcosa: al momento, i giocatori offensivi su cui il Bologna punta (esclusi quindi Mancosu e Acquafresca, per cui si cerca una destinazione) sono appena cinque: al già citato Rizzo, si aggiungono Mounier (che potrebbe partire) e Di Francesco nel ruolo di esterni e Destro e Floccari in quello di prima punta. In attesa di capire se e come sarà possibile trattenere Giaccherini, il Bologna si sta muovendo per assicurarsi in tempi stretti almeno uno tra Kreicj, D’Alessandro e Verdi, con Brienza tenuto in standby ma in odore di rinnovo; quello di Lasagna è sempre il nome più caldo per il ruolo di vice-Destro, che potrebbe non essere più occupato da Floccari. Insomma, serviranno almeno un paio di acquisti per completare il reparto avanzato, ma a Castelrotto Donadoni potrà operare su un reparto avanzato degno di questo nome.