I motori del rilancio

di Giuseppe Tassi

«GRAZIE, grazie, grazie. Forza Ferrari». Con queste poche parole, urlate via radio in perfetto italiano, il tedesco Sebastian Vettel ha festeggiato il ritorno della Rossa di Maranello nel posto che le compete. Cioè in cima al podio. Lo stesso posto conquistato dal tricolore, in una domenica straordinaria, anche nel motoGp col primo posto di Valentino Rossi, il secondo di Andrea Dovizioso e il terzo Andrea Iannone. Questi ultimi in sella alle altre rosse per eccellenza del made in Italy: le Ducati. L’euforia contagiosa di Vettel, le lacrime del giovane pilota , già quattro volte campione del mondo, e i suoi balletti con i meccanici sono giustificati da un risultato che ha del miracoloso. Nel giro di due soli gran premi la Ferrari ha completato la rincorsa alle (ex) imprendibili Mercedes ed è riuscita a superarle. Per capire il significato di questo successo, basterà ricordare che una Rossa non vinceva un gran premio dalla primavera del 2013 a Barcellona e che nel 2014 la Ferrari era stata al comando per soli 32 giri nell’arco dell’intera stagione. Così il made in Italy dei motori torna in cima al mondo in un momento speciale per il nostro Paese, che ha bisogno di obiettivi, di occasioni prestigiose per credere nel futuro.

IL RITORNO in grande stile della Ferrari e la doppietta della Ducati, arrivano a meno di un mese dall’inaugurazione di Expo 2015, a nove mesi dal giubileo straordinario voluto da Papa Francesco. Un’altra straordinaria occasione per mostrare al mondo la grande bellezza del nostro paese e la forza del made in Italy. Occasioni per dare più sostanza a quei timidi segnali di ripresa che già si stanno registrando: nei conti pubblici, in quelli delle imprese e, ci auguriamo, nei conti delle famiglie. In fondo la ripresa è anche, se non soprattutto, questione di fiducia. E il mondo dello sport, con la sua forza di coinvolgimento, può diventare un volàno di entusiasmo straordinario grazie ad altri eventi che si preparano, come la candidatura di Roma ai Giochi del 2024: un sogno non certo impossibile da realizzare. Se hai la forza di credere negli obiettivi, alla fine li conquisterai, come la Ferrari e le Ducati insegnano. Ecco perché, sul traguardo di Sepang e in Qatar, alle urla di gioia di Vettel, Rossi, Dovizioso e Iannone non si è unito solo il popolo dei motori ma l’Italia intera.

di Giuseppe Tassi