Mercoledì 24 Aprile 2024

Basket, gli azzurri contro Hackett: "Ci ha mancato di rispetto"

Duro comunicato degli atleti della nazionale sul caso Hackett: "Non ha rispettato le regole, anche quelle non scritte che esistono tra i giocatori. Ha infranto il codice della squadra"

Il cestista Daniel Hackett (Ansa)

Il cestista Daniel Hackett (Ansa)

Milano, 29 luglio 2014 - Daniel Hackett "ha sbagliato". Parola dei compagni della Nazionale azzurra maschile di basket che, dopo aver sentito "varie versioni dell'accaduto", hanno scritto una lettera-comunicato per raccontare, "noi che lo sappiamo, come sono andati realmente i fatti".

Una mossa imprevista che scrive un nuovo capitolo su una vicenda complessa iniziata con la fuga dal ritiro azzurro di Hackett; la federazione si imbufalisce, il giocatore viene sospeso per 6 mesi. Arrivano le scuse e il taglio dello stipendio di Milano. Quindi il comunicato dei suoi compagni di nazionale che prendono le distanze da Hackett.

LA LETTERA - "Dopo aver sentito diverse versioni dell'accaduto, abbiamo atteso l'epilogo della vicenda per raccontare, noi che lo sappiamo, come sono andati realmente i fatti. Tutto ciò solo ed esclusivamente per difendere e tutelare chi, ogni anno, decide di spendere con passione la propria estate al servizio della Maglia Azzurra. Venire in Nazionale significa rispettare certe regole; tra queste comunicare a tempo debito e attraverso lo staff medico del club, le proprie condizioni fisiche; presentarsi al raduno della Nazionale e lasciare che lo staff medico azzurro possa fare le proprie valutazioni. Daniel non lo ha fatto. Sarebbe stato sufficiente attendere un paio di giorni e a quel punto sarebbe stato trattato come succede sempre ad ogni atleta convocato in Azzurro: se viene accertato che le condizioni fisiche non permettono di rimanere all'interno della Nazionale il giocatore viene autorizzato a tornare a casa". "Poi ci sono le regole non scritte tra giocatori e Daniel le ha violate - specifica la lettera - Tra compagni di squadra c'è un codice di rispetto che lui ha infranto. Chiediamo e pretendiamo rispetto da parte di tutti come lo riconosciamo a tutti. Se non si parte da questo presupposto è difficile costruire percorsi virtuosi e durevoli nel tempo, ma solo tragitti impervi e poco chiari". Gli Azzurri inoltre sottolineano che: "In Nazionale nessuno è mai stato costretto a giocare contro la propria volontà, e le condizioni mediche e fisiche di ognuno sono state sempre valutate attentamente dallo staff tecnico e sanitario e ogni volta sono stati studiati percorsi terapeutici e di recupero consoni alle esigenze di ogni atleta. Mantenere sempre un comportamento corretto è il segnale del profondo rispetto che proviamo nei confronti della Maglia Azzurra, dei compagni e di tutti i professionisti che lavorano intorno alla Nazionale". "Ci auguriamo che Daniel possa imparare dai propri errori e che in futuro non capitino più episodi analoghi che nuocerebbero alla coesione del gruppo. La stessa coesione che storicamente è sempre stata la pietra angolare dei successi Azzurri", conclude la lettera.