Giro d'Italia, Modolo fa doppietta. Contador pensa a Milano: "Aru e Landa ci riproveranno" / VIDEO

Il veneto vince a Lugano battendo Nizzolo nuovamente in volata: "Per me vale tantissimo, i miei compagni sono stati perfetti". Lo spagnolo controlla e pensa al successo finale

Sacha Modolo (Afp)

Sacha Modolo (Afp)

Lugano (Svizzera), 27 maggio 2015 - Avanti con le doppiette: dopo Landa in montagna, tocca a Sacha Modolo in pianura. Tra i pochi velocisti rimasto ancora in corsa, il veneto resiste sullo strappetto finale prima della picchiata sul lago, dove Richeze e Ferrari lo pilotano perfettamente al secondo successo di tappa dopo quello di Jesolo, il quarto per la Lampre di Orlando Maini.

"Oggi il percorso è stato più impegnativo rispetto alla tappa di Jesolo, queste sono i miei arrivi. Ho visto i miei avversari più affaticati di me a 30 chilometri dall’arrivo sulla salita di quattro chilometri, che abbiamo dovuto affrontare, ieri ero un po’ raffreddato e ho faticato tanto ma oggi è tornato il bel tempo e i miei compagni sono stati perfetti. Dopo mesi di prove abbiamo un treno che è tra i più forti in gruppo. Dopo un inizio di stagione sotto tono, due vittorie al Giro per me valgono tantissimo. Non mi ritengo un campione, sono un buon corridore e sono felice di aver trovato la continuità che mi mancava".

Sorride Modolo, che riceve i complimenti di Jorge Lorenzo, fenomeno della Motogp che ama anche le due ruote senza motore, si consola con la maglia della classifica a punti Giacomo Nizzolo, ormai abbonato al secondo posto. "Ormai si tratta di una maledizione, è ufficiale. Ci provo ogni giorno, ma la vittoria per me sembra davvero stregata. Oggi stavo molto bene, ho lottato anche per aggiudicarmi gli sprint intermedi, la volata è stata complicata. Ho trovato un varco solo negli ultimi metri, ci riproverò a Milano, è l'ultima chance".

Milano è il pensiero fisso di Alberto Contador, accolto dalla moglie con la quale vive a due passi da qui da un paio d’anni e alla quale regala i fiori della maglia rosa. Col pensiero ancora al Mortirolo (‘Un giorno emozionante, da ricordare per sempre’), felice per essere in una zona dove ha tanti amici, lo spagnolo rivela lo scontato piano per i prossimi giorni. "So che domani, prima dell’arrivo a Verbania, c’è una salita: non la conosco, mi dicono sia dura, dovrò stare attento, ma nei prossimi giorni non vedo traguardi impegnativi. Vincere la tappa per me è secondario, mi interessa solo arrivare a Milano con questa maglia".

Inevitabile il pensiero a Landa e Aru, la doppia minaccia che ora gli proporrà un’Astana dalla quale non è mai stato lasciato in pace in questo Giro: "Mikel sta bene, merita rispetto. Mi aspetto che lui e Aru ci provino, io andrò dietro a entrambi", dice il Pistolero. Prima di dire che da questo Giro porterà dentro "divertimento più che dolore, soprattutto dopo tutti questi chilometri con tantissime persone che ti riempiono di affetto sulla strada, senza guardare la nazionalità perché per loro non importa se sei spagnolo o italiano. Se non ti diverti in bicicletta non ha senso": ha tutto il sapore di un bilancio finale.