Mercoledì 17 Aprile 2024

Giro a Campiglio, Contador spegne Aru: "Volevo vincere pensando a Pantani" / Video

Landa, lo spagnolo dell'Astana vince la 15esima tappa davanti a Trofimov e al pistolero della Tinkoff che conserva la maglia rosa chiudendo davanti al sardo di Angelo Costa

Alberto Contador (Ansa)

Alberto Contador (Ansa)

Madonna di Campiglio, 24 maggio 2015 - Sulla prima montagna vera vince Mikel Landa, ma il vero dominatore resta un altro spagnolo, Alberto Contador: prende abbuoni, sceglie chi mandare al traguardo, spegne Aru e chiude la sua giornata sui rulli come se la tappa non ci fosse stata. «Oggi è stato un giorno difficile, l'Astana si è dimostrata molto forte, hanno fatto una sorta di cronosquadre. Mi sarebbe piaciuto vincere su questo traguardo pensando a Pantani e con questo pubblico magnifico ma ci sono stati troppi attacchi nel finale e Landa ha avuto la meglio», dice lo spagnolo, sforzandosi di far credere che ci sia ancora un Giro aperto: l’unica impresa che non gli riesce.

«No, non è per ripicca verso Aru (che gli era scattato in faccia sette giorni prima a San Giorgio del Sannio, ndr) che sono andato a prendere l’abbuono sul traguardo intermedio. Per gli sprint, è sempre meglio guadagnare tempo per le tappe successive. Non ho usato energie che mi sarebbero servite più tardi. Mancano ancora diversi giorni e può succedere di tutto, cadute, problemi meccanici o crisi ed è sempre meglio mettere da parte secondi. Ho lasciato via libera a Landa nel finale? No, no: lui è forte e sta facendo un grande Giro, complimenti e auguri per il suo futuro».

Su questo arrivo, inevitabile rievocare Pantani: allo spagnolo la, tentazione di provare a vincere nel ricordo di Marco dev’essere venuta. ‘A tutti piacerebbe vincere al Giro e specialmente su una salita mitica come quella per Madonna di Campiglio. Ma oggi è stata una tappa complessa da controllare, la salita era difficile e aveva una pendenza che non mi permetteva di fare differenza. Pantani era un’ispirazione, ho iniziato il ciclismo in ritardo e mi ricordo di averlo seguito in alcune tappe e poi uscivo in bici e imitavo il suo stile».

Come Pantani, potrebbe vincere Giro e Tour. Secondo Martinelli, stratega di Aru, anche la Vuelta. «È molto ottimista _ ride lo spagnolo _: è facile parlare, ma io non do per scontato nemmeno questo Giro. Ho corso tanti grandi giri per vincerli e so che possono influire tanti fattori anche di sfortuna oltre che crisi improvvise, in più c’è poco tempo per recuperare tra una competizione e l’altra e non è affatto semplice. Ora darò il massimo per vincere questo Giro e solo dopo un periodo di riposo penserò al Tour de France, perché lo sforzo non è solo fisico, ma anche mentale. Ma in generale anche la Vuelta sarebbe troppo».

Troppo, nel senso di esagerato, questo Contador si sta rivelando anche per Fabio Aru, che prova ad attaccare la maglia rosa anche il giorno dopo la crono. «Oggi la squadra è stata fortissima, il ritmo imposto dai miei compagni è stato incredibile e ha determinato grande selezione. Puntavamo a vincere la tappa, Mikel si meritava questa possibilità per quanto sta lavorando per me. Ogni volta che ha attaccato poi si è messo a ruota di Alberto quindi non mi ha danneggiato in alcun modo. Domani ci sta il giorno di riposo, prima dell’ultima settimana di fatiche. Contador sembra inattaccabile, ma oggi Mikel gli è arrivato davanti. Fino a Milano non è finita».

Ovviamente felicissimo Mikel Landa, che qualche osservatore vorrebbe addirittura capitano al posto di Aru, avendo mostrato una forma migliore in questa tappa. «Oggi la Astana meritava questa vittoria, importantissima sia per me che per il team. Nel finale eravamo in tre, in superiorità numerica, non potevamo farcela sfuggire. Le gerarchie in squadra non cambiano, noi siamo qui al Giro per vincere la maglia rosa con Aru che è indiscutibilmente il nostro capitano. Il podio di Milano? Mi piacerebbe salirci, ma se dovrò mollare in qualche tappa per Fabio lo farò senza problemi. E io sono sicuro che lui avrà la forza per provarci ancora».

di Angelo Costa