Benevento, 11 maggio 2016 - Primo arrivo in salita al Giro d'Italia. E i big cominciano ad affilare le armi.
L'ascesa a Roccaraso, anzi alla località di Aremogna, non farà vincere a nessuno il Giro, ma qualcuno potrebbe perderlo.
La sesta tappa è il primo vero esame per chi ambisce a primeggiare fino in fondo. Saranno 165 i chilometri da Benevento a Roccaraso: non tanti, ma sono temuti da tutta la carovana.
Non ci sarà trippa per i velocisti, ma due Gran Premi della Montagna. Di seconda categoria, ma quello finale potrebbe essere uno spartiacque importante.
La prima salita sarà di 19,1 km fino a Bocca della Selva, dopo 36 km, per arrivare a 1393 metri sul livello del mare. La pendenza media è del 5,1%, non banale.
Possibile teatro di qualche colpo di mano, ma la differenza finale sarà la salita verso il traguardo dell'Aremogna,
L'ascesa è lunga 16,8 km, alla pendenza media del 4,8%, ma i primi 5 chilometri sono duri, con tratti al 12% e mai sotto il 7%. E anche l'ultimo km è tutto al 7%.
Non impossibile, ma chi ha più gamba potrà fare la differenza. E scoprire le carte, fino ai 1572 metri s.l.m. di Aremona.
I favoriti. Quelli che hanno più progressione, Quindi Valverde su tutti, ma anche Chaves o la stessa maglia rosa Dumoulin. I diesel del gruppo come Uran e lo Squalo Nibali, probabilmente terranno le energie per spremerle nei tapponi sulle cime a Nord.
Roccaraso comunque è stata teatro di grandi imprese: nel 1953 Fausto Coppi e nel 1987 Moreno Argentin.