Venerdì 19 Aprile 2024

Giro dell'Appennino, sboccia Celano

Primo successo in carriera per il 27enne scalatore lucano, giunto a Chiavari in solitaria dopo aver staccato tutti sulla salita di Leivi. Il colombiano Bernal e il romagnolo Senni completano il podio

L'arrivo solitario di Danilo Celano sul lungomare di Chiavari (foto Studio Mev)

L'arrivo solitario di Danilo Celano sul lungomare di Chiavari (foto Studio Mev)

Chiavari (Ge), 9 aprile 2017 - Per la sua prima vittoria da professionista, Danilo Celano non ha certo scelto una corsa banale, né la soluzione più semplice: il 27enne di Policoro ha conquistato la 78ª edizione del Giro dell'Appennino con un attacco sull'ultima salita e una sgroppata solitaria di una dozzina di chilometri fino all'arrivo di Chiavari, dove ha preceduto di 16" un quintetto messo in fila dal talento colombiano Egan Bernal e dal romagnolo Manuel Senni, in gara con i colori della nazionale italiana. Seppur orfano del mitico Passo della Bocchetta, l'Appennino proponeva anche quest'anno un percorso esigente con sei gran premi della montagna e una miriade di altri strappi tra Piemonte e Liguria. Pane per gli scalatori, dunque, e Celano era reduce dalla conquista della maglia di miglior arrampicatore alla Coppi e Bartali di un paio di settimane fa: stupisce dunque fino ad un certo punto che a vincere sia stato proprio il corridore della Amore & Vita, certamente poco noto ai più ma che evidentemente sta attraversando un ottimo periodo di forma.

La corsa si è decisa sulla penultima salita di giornata, quella di Monte Domenico, dove una caduta nel gruppo principale ha permesso ai corridori che occupavano le prime cinque posizioni del gruppo di prendere il largo: tra questi ben tre uomini della Androni - Mattia Cattaneo, Rodolfo Torres e il già citato Bernal - cui si sono aggiunti Cristian Rodríguez della Wilier-Triestina e l'azzurro Senni, che a febbraio era stato terzo alla Vuelta a la Comunidad Valenciana, battuto nientemeno che da Nairo Quintana e da Ben Hermans, suo compagno di squadra alla Bmc. Solo in un secondo momento è rientrato sulla testa della corsa anche Celano, che era stato tra i corridori ad assaggiare l'asfalto nella caduta. Bravo due volte, quindi, lo scalatore lucano che ha poi piazzato la stoccata decisiva sulla successiva ed ultima arrampicata, a Leivi, prendendo in contropiede Senni che era stato il primo del sestetto a forzare.

«L'avevo già fatta lo scorso anno ma quest'anno il finale era molto più duro, sapevo che era adatto alle mie caratteristiche e ci tenevo a fare bene - ha commentato Celano una volta tagliato il traguardo -. Sull'ultima salita mi sono accorto di averne più degli altri e ho provato ad andare da solo, ma gli ultimi 15 km sono stati davvero duri perché discesa e pianura non sono certo il mio terreno preferito». Sarà, intanto però i cinque compagni d'avventura hanno perso progressivamente terreno fino all'arrivo a Chiavari, nonostante i tre dell'Androni a condurre l'inseguimento: segno di quanto fosse piena la gamba di Celano e rotonda la sua pedalata, che gli è valsa una vittoria di grande prestigio e ha ulteriormente legittimato la decisione del commissario tecnico Davide Cassani di convocarlo nella nazionale per il vecchio Giro del Trentino, ribattezzato Tour of the Alps e in calendario dal 17 al 21 aprile.

Condizione ancora da rivedere, invece, per Damiano Cunego: già vincitore del Giro dell'Appennino nel suo anno d'oro 2004 e poi nel 2011, il veronese era sicuramente il nome più nobile al via ma, trattandosi della prima corsa in Europa dopo la frattura della clavicola rimediata a gennaio in Argentina al Tour de San Juan, da lui non ci si potevano certo aspettare miracoli. Il 59º posto finale a 3' dal vincitore equivale in questo senso al proverbiale bicchiere mezzo pieno, non essendo affatto scontato arrivare al traguardo di una gara così dura con una condizione così precaria. Sottotono rispetto ad un anno fa, infine, il campione uscente Sergey Firsanov: il russo della Gazprom era rimasto fuori dall'azione buona ed è pure scivolato scendendo dal Monte San Domenico, accontentandosi della 15ª posizione a 1'43" da Celano.