George Best, 10 anni fa la morte di un mito tra genio e follia

“Non so se è meglio segnare al Liverpool o andare a letto con Miss Mondo, meno male che io non ho dovuto scegliere

George Best, fenomeno assoluto (Olycom)

George Best, fenomeno assoluto (Olycom)

Londra, 25 novembre 2015 - "Ho speso molti soldi, per alcool, donne e macchine veloci. Il resto l'ho sperperato". Unico. Gerge Best è tale nella storia del calcio mondiale.

Dieci anni fa esatti, a soli 59 anni,venne a mancare per una infezione epatica, uno dei campioni più amati e folli dello sport.

Autore di imprese epiche sul campo e anche fuori. Tra le tante frasi celebri anche: “Non so se è meglio segnare al Liverpool o andare a letto con Miss Mondo, men omale che io non ho dovuto scegliere”.

Nei fatti un giocatore incredibile, dal talento sopraffino, per alcuni più dotato di tutti. Di certo esaltante: e comunque pallone d'oro, vincitore della Coppa dei Campioni del 1968 e capocannoniere della Premier: tutto a soli 22 anni.

Una carriera di alti e bassi, gli eterni problemi di alcolismo. Di un personaggio unico, destinato a rimanere celeberrimo, ben oltre le sue vittorie. 

"Ho sempre voluto essere il migliore in tutto: in campo il più forte, al bar quello che beveva di più" purtroppo rende bene il concetto.

Uno dei miti dello sport, emozionante come pochissimi altri.

Chiudiamo con questa.

"Era il 1976, si giocava Irlanda del Nord - Olanda. Giocavo contro Johan Cruyff, uno dei più forti di tutti i tempi. Al 5° minuto prendo la palla, salto un uomo, ne salto un altro, ma non punto la porta, punto il centro del campo: punto Cruyff. Gli arrivo davanti gli faccio una finta di corpo e poi un tunnel, poi calcio via il pallone, lui si gira e io gli dico: 'Tu sei il più forte di tutti ma solo perchè io non ho tempo'"

George Best sempre sopra le righe (Olycom)