Mercoledì 24 Aprile 2024

Mercato F1, ecco il valzer dei tecnici, ma non in Ferrari

Lowe, ex direttore della Mercedes, snobbato da Marchionne, ha firmato con la scuderia britannica. La Ferrari si affida ancora a Mattia Binotto. Intanto le Frecce d’Argento puntano a ingaggiare l’ex dt della Rossa, Allison allontanato in estate

 Maurizio Arrivabene con James Allison quando ancora era in Ferrari (AFP)

Maurizio Arrivabene con James Allison quando ancora era in Ferrari (AFP)

Bologna, 11 gennaio 2017 - Con rispetto  parlando, è un po’ come se Max Allegri lasciasse la Juventus per andare ad allenare l’amatissimo Bologna. Che non vince uno scudetto dal remoto 1964. Oppure come se optasse per il Genoa, tricolore per l’ultima volta un secolo fa o giù di lì.

In Formula 1, però, cose del genere possono capitare. E infatti è di ieri la notizia che Paddy Lowe, direttore tecnico della Mercedes per tre volte di seguito iridata, ecco, questo Allegri della meccanica, ha firmato per la Williams. Cioè per un team che certamente ha fatto la storia della Formula Uno, ma che non tocca palla dal 1997, quando a laurearsi campione fu Jacques Villeneuve. Da allora, due decenni di buio, per trovare un successo Williams in un singolo Gp bisogna risalire all’acuto di Maldonado in Spagna nel 2012. Comunque ora le ambizioni sono in crescita , grazie ai dollari del miliardario canadese Stroll, padre del giovanissimo pilota che debutterà in F1 quest’anno. Naturalmente, mister Lowe non è impazzito all’improvviso. Semplicemente, avendo il contratto in scadenza, riteneva di meritare più soldi. Ma a Stoccarda non amano i tecnici-star e non hanno allargato i cordoni della borsa.  

Inoltre permettere a Lowe di traslocare subito in Williams facilita l’operazione Bottas, scelto come sostituto di Rosberg. Perché, attenzione, in un colpo solo la Mercedes perde il pilota campione del mondo e il responsabile dello staff tecnologico: solo che i tedeschi ostentano una tranquillità assoluta, come se il prodotto finale non dipendesse dai singoli. In tutto questo, sia pure indirettamente, c’entra anche la Ferrari. In due modi. Il primo: di recente Sergio Marchionne ha fatto capire che Paddy Lowe (che in Williams sostituirà il dimissionario Pat Symonds) si era offerto alla Rossa, senza trovare ascolto essendo assoluta la fiducia del presidente in Mattia Binotto, il dt del reparto corse. Non abbiamo bisogno di professionisti stranieri. Marchionne dixit.   Seconda indiretta forma di coinvolgimento nel l’intrigo: in Gran Bretagna e in Germania danno per sicura l’assunzione da parte di Mercedes, per colmare il buco, di un certo James Allison. Lui, il direttore tecnico del Cavallino fino all’estate scorsa, allontanato da un Marchionne deluso dai modesti risultati in pista della SF16H, auto progettata proprio da Allison.

Che ci crediate o no, nemmeno sarebbe la prima volta. Nel 2011 l’allora presidente Montezemolo fece fuori il dt Aldo Costa. Costui riparò subito in Mercedes, contribuendo al triplete iridato. Chissà se la storia si ripete con Allison e Marchionne...