Giovedì 18 Aprile 2024

F1, crisi Ferrari: Marchionne e le priorità della Rossa

Per tornare a vincere, non basta garantire che i soldi ci sono

Marchionne e Arrivabene (Ansa)

Marchionne e Arrivabene (Ansa)

Io sono sicuro che Sergio Marchionne non dice bugie, quando racconta di essere sempre stato innamorato della Ferrari, sin da quando era un italiano all’estero lontano dai salotti del potere. E dunque vorrei evitare la litania dei sospetti sulle vere intenzioni del top manager: fino a prova contraria, non dovrebbe essere la quotazione in Borsa il primo interesse del presidente. Ma se così è, Marchionne ha l’obbligo di comportarsi e di agire come se il reparto corse fosse una urgenza e una emergenza. Per tornare a vincere, non basta garantire che i soldi ci sono.

E ci mancherebbe altro, con quello che la Ferrari guadagna come azienda... Considerare i Gran Premi una priorità implica ben altro. Strategicamente può avere un senso scommettere sulle risorse umane interne. Non mi dispiace privilegiare competenze e professionalità italiane. A un patto: rifiutare le suggestioni miracolistiche, cioè l’idea che un coniglio per magia possa saltare fuori dal cilindro. Non è così. Non ha mai funzionato così, in F1. E per quanto possa suonare sgradevole il messaggio, Marchionne dovrebbe aver imparato la lezione Red Bull del 2016 : anche in assenza di test in pista, una monoposto può essere sviluppata nell’arco della stagione. Cosa che in Ferrari, per una serie di motivi troppo lunga da indagare, non sono stati capaci di fare.

Riassumendo. Il presidente ha voluto la bicicletta (sfilandola a Montezemolo...) e gli tocca pedalare. Ha esagerato con le promesse, forse ha coltivato entusiasmi frettolosi. Ma può rimediare dando fiducia alle persone che ritiene adatte per tentare una impresa difficile. Svelenire l’atmosfera, togliere ansia alla gente che lavora per un obiettivo comune. Io non so se Marchionne sia consapevole delle complicazioni che naturalmente appartengono alla realtà delle corse. Ma nessuno nasce ‘imparato’, diceva mia nonna.