Fognini: "Migliore grazie a Flavia"

Dall'amore per la Pennetta ai progetti per il futuro: "Mi sono reso conto che nulla è impossibile"

Fabio Fognini e Flavia Pennetta (Ansa)

Fabio Fognini e Flavia Pennetta (Ansa)

Bologna, 21 dicembre 2015 - «AMOR vincit omnia», «l’amore vince tutto», dicevano. E allora, Fabio Fognini ha trovato in Flavia Pennetta l’equilibrio che gli serve per compiere il salto, e ora può sognare in grande anche lui.

Partiamo dalla stagione conclusa: che voto ti dai?

«Mi do un 7,5 con l’obiettivo di avere un voto più alto il prossimo anno: ho chiuso la classifica a ridosso dei primi 20 per la terza stagione consecutiva e in doppio, insieme a Bolelli, abbiamo raggiunto traguardi prestigiosi con la ciliegina del Master».

Appunto il doppio, vittoria agli Australian Open e qualificazione alle Atp Finals: pensi di poterle raggiungerle anche in singolo prima o poi?

«Ci spero davvero e lavoro duramente per questo, ma è comunque un traguardo molto difficile perchè il livello degli avversari si è alzato molto negli ultimi anni, con campioni come Djokovic, Murray, Federer e Nadal che partono a inizio stagione già qualificati, facendo diminuire i posti a disposizione».

In generale, invece, per la stagione che sta per cominciare che obiettivi hai?

«L’obiettivo principale è sicuramente mantenermi in salute, non voglio avere infortuni. Cercherò di avere maggiore continuità nei risultati, andare avanti nei tornei ottenendo buoni piazzamenti».

Com’è possibile che tu, capace di battere tre volte Nadal lo stesso anno, non riesca a compiere il salto definitivo? Come lavori per trovare un equilibrio?

«Dallo scorso anno ho cercato di cambiare parte del mio comportamento in campo e sto raggiungendo dei risultati anche in questo. Ci sono ancora alti e bassi, ma proprio le vittorie su Nadal dimostrano che anche mentalmente sto raggiungendo una certa forza. Flavia e le persone che mi stanno vicino mi aiutano».

Ormai sei famoso anche per essere il fidanzato della Pennetta: ora non ci sono più chance, ma in passato hai mai provato a convincerla a non ritirarsi?

«In passato sì, ci ho provato, non solo perché gioco anche io e spesso viaggiamo assieme, ma anche perché ero consapevole che avrebbe potutuo tenere un livello di gioco ancora alto. Ora però ha preso la sua decisione, ed è giusto che tutti la rispettino senza fare domande»

E come coppia fuori dal tennis?

«Fuori dal tennis stiamo molto bene, siamo una coppia come le altre, ed ora che ha smesso di giocare troveremo sicuramente il modo di stare insieme in alcuni tornei come tanti altri: mi supporterà come sempre».

La sua vittoria agli Us Open che ripercussioni ha avuto su di te?

«Oltre ad essere stato molto felice per lei, mi ha dato molta consapevolezza nei miei mezzi e mi ha fatto capire che nella vita tutto è possibile. I sogni a volte possono diventare realtà, e può essere così per tutti».

A questo punto con chi giocherai il doppio misto a Rio? Sogni la prestigiosa sfida con Hingis-Federer?

«Assolutamente no! Sarebbe affascinante, ma difficilissimo affrontarli. Per quanto riguarda le coppie, abbiamo un grande capitano, Barazzutti, che al momento opportuno farà le scelte più giuste».

Se dovessi menzionare il momento più alto e quello più basso fin qui della tua carriera, quali sono?

«Sicuramente uno dei momenti piu belli ed emozionanti, oltre alla partita con Murray nei quarti di Davis (vinta sulla terra rossa di Napoli, ndr), quella con Nadal a New York quest’anno (vittoria in rimonta in cinque set, ndr). Momenti brutti ce ne sono stati e ce ne saranno e da questi ho imparato e imparerò sempre».

Puoi scegliere una sola vittoria tra questi tre tornei: Roma, Roland Garros, Coppa Davis.

«Il Roland Garros, anche se sono molto legato a Roma per il pubblico e l’atmosfera, e ovviamente la Davis rappresentando l’Italia sarebbe un sogno. Ma uno Slam è sempre uno Slam».

Di recente la nostra atletica è stata travolta dallo scandalo doping: com’è la situazione nel tennis? «Il doping va combattuto e noi tennisti siamo monitorati e sottoposti a controlli. Un ruolo importante parte dagli addetti ai lavori, dalle isitituzioni e dall’educazione che va fatta a tutti a partire dalla giovane età».

Un’altra piaga sono le scommesse: che percezione hai di questo fenomeno nel tennis? «Ci sono stati dei casi. Anche qui serve educare ed informare i giovani, è lo stesso discorso del doping».

Infine una parentesi calcistica, sei un tifoso interista: hai tempo per seguire il calcio? Come vedi l’Inter di quest’anno?

«Il calcio è il mio sport preferito, mi piace molto e appena posso lo seguo volentieri. Spero che l’Inter continui così ma il campionato è lungo. Comunque sono contento che la squadra sia tornata competitiva, indipendentemente se vinceremo o meno lo scudetto. Ovviamente, sempre forza ragazzi!»