Fiorentina, Sousa: Dobbiamo crescere a livello mentale

L'allenatore gigliato ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della trasferta di Bologna.

Paulo Sousa (LaPresse)

Paulo Sousa (LaPresse)

Firenze, 28 ottobre 2016 - E' un Paulo Sousa sereno ma conscio dell'importanza della gara di domani, quello che ha parlato in conferenza stampa per presentare la trasferta di Bologna. Una sfida delicata, non solo per il valore che il derby dell'Appenino rappresenta in sé, ma per il momento attraversato dalla squadra viola, che sembrava aver dato una svolta alla propria stagione vincendo (e convincendo) a Cagliari. Invece, dopo appena tre giorni, è arrivato il pareggio interno col Crotone, ultima forza del campionato e fino a mercoledì fermo ad un solo punto in graduatoria. Al "Dall'Ara" occorre fare bottino pieno per non rischiare di compromettere l'inseguimento all'Europa.

ALLA RICERCA DI CONTINUITA' - "A Bologna manderò in campo la squadra migliore per fare risultato - esordisce Sousa -. Ho una buona base che non voglio cambiare, contro il Crotone ho fatto due cambi. Si gioca di sabato? Non so perché, è successo anche lo scorso anno a Udine. Continuità? Non averla vuol dire non avere una bella classifica. Non credo che alla base ci sia un problema fisico, la squadra deve crescere a livello mentale. Lo stiamo facendo sui limiti dei singoli ma i cambi richiedono un certo tempo. La partita di mercoledì è stata anomala per tutto quello che è successo".

UN SOUSA DIVERSO - "Rispetto allo scorso anno una cosa è cambiata: prima spingevo verso un sogno, adesso lo faccio verso la realtà. Sono un sognatore ma purtroppo la realtà ha preso il posto che avevo lasciato ai sogni - l'ammissione del tecnico portoghese -. Squadra poco aggressiva? Le persone non si cambiano a comando. Chi ha determinati valori umani e non vuole fare male agli avversari deve lavorare, come stiamo facendo, per migliorare questo aspetto. Il Bologna? E’ ben organizzato, alterna pressing alto a basso. Sono molto compatti e bravi a far male in contropiede. Inoltre sotto il profilo fisico sono forti e ci chiuderanno gli spazi, dobbiamo essere rapidi a verticalizzare per creare opportunità. Difendono in molti dietro il pallone, non ci lasceranno molte occasioni.

ATTACCO VIOLA - "Perché Kalinic o Babacar? Babacar arriva da una stagione con un infortunio, ho cercato di farlo arrivare ad un livello competitivo. In Austria abbiamo lavorato sulle due punte, poi all’inizio abbiamo giocato con unico centravanti e ho scelto Kalinic - racconta Sousa -. Baba sta crescendo, deve continuare ad avere motivazioni per avere un rendimento alto: chi ha l’atteggiamento giusto deve mantenerlo. Contro il Crotone sono convinto di aver fatto bene a mandarlo in campo".