Giovedì 18 Aprile 2024

Fiorentina, Chiesa: Il gol? Un emozione indescrivibile

Il talento viola racconta la sua prima rete con i "grandi": "Dopo aver segnato non sapevo cosa fare, così ho abbracciato la panchina. Adesso testa al Sassuolo"

Federico Chiesa (Reuters)

Federico Chiesa (Reuters)

Firenze, 9 dcembre 2016 - Predestinato? Ancora è presto dirlo, ma il percorso intrapreso da Federico Chiesa sembra propendere per una risposta affermativa. Del resto, debuttare a diciannove anni in serie A da titolare allo "Juventus Stadium", in una serata d'agosto, quando i tuoi coetanei magari sono in giro a divertirsi, non è da tutti. Soprattutto se sulle spalle porti un nome pesante. Un onore ma anche un onere, una pressione che potrebbe schiacciare chiunque. Invece il talento scuola Fiorentina è rimasto il solito, scendendo in campo con la consapevolezza di essere Federico, e non semplicemente il figlio di Enrico. Una prova di maturità non scontata per un classe '97, che in questo avvio di stagione ha già collezionato dieci presenze in prima squadra.

MADE IN FLORENCE - Ieri, in quel di Baku, il punto più alto della carriera dell'esterno offensivo: il gol numero uno con i "grandi", peraltro decisivo per centrare la vittoria contro il Qarabag. E fa niente se nel finale il ragazzo si è fatto espellere, causa doppia ammonizione: un dazio da pagare quando si scommette sulla linea verde. Linea verde di cui Chiesa è solo l'ultimo rappresentante, perché la società gigliata punta da anni sul settore giovanile, soprattutto dopo il ritorno in estate di Pantaleo Corvino, uno dei migliori dirigenti nello scoprire talenti in giro per l'Europa e per il mondo. Ma il "25" viola è un "made in Italy", anzi un "made in Florence". Un motivo ancor più d'orgoglio per il club dei Della Valle, pronto a blindare Chiesa anche per le stagioni a venire.

"EMOZIONE INDESCRIVIBILE" - Intanto, il figlio di Enrico si gode il momento felice, conscio che sia solo l'inizio di una lunga strada in salita. "La rete al Qarabag? Un'emozione indescrivibile, sarà dura dormire - ha raccontato sul volo di ritorno il protagonista di serata -. E’ un gol che consacra questo mio percorso. L’esultanza? Ho segnato e non sapevo cosa fare. E’ stato un bell’abbraccio con la panchina. Volevamo fortemente il primo posto nel girone. Il Sassuolo? Abbiamo un’altra gara importante per dare continuità a questi risultati positivi. Dobbiamo dimenticarci di tutto e riconfermarci contro una squadra dura come i neroverdi. I complimenti? Sì ne ho ricevuti già ma purtroppo non ho avevo la wifi e non potevo rispondere".