Venerdì 19 Aprile 2024

Figc, via libera alle riforme. Tavecchio: "Così eviteremo un altro caso Parma"

Il consiglio federale ha approvato all'unanimità le nuove norme per l'acquisizione di almeno dei club professionistici. Il presidente Tavecchio ora preme per la riforma dei campionati: "Necessaria entro giugno"

Carlo Tavecchio (Lapresse)

Carlo Tavecchio (Lapresse)

Roma, 26 marzo 2015 - Mai più un caso Parma: al termine di un lungo Consiglio federale definito "storico" dal presidente Tavecchio, la Figc ha varato le nuove norme sul sistema di assegnazione delle licenze per l'iscrizione ai campionati e i criteri di ammissione per le nuove acquisizioni di pacchetti societari (superiori al 10%). "La filosofia è stata quella di curare il malato in maniera graduale senza farlo morire - ha spiegato Tavecchio - Con questo monitoraggio andremo a conoscere anche le situazioni interne alle singole società. Le società hanno capito, mi aspettavo un atteggiamento peggiore. Ora lo sforzo massimo sarà per la riforma dei campionati che è la madre di tutte le battaglie. Quello fatto oggi è il padre. Per fare i campionati ci vuole la madre ma anche il padre che dia le regole".

REQUISITI DI ONORABILITA' - In primis, servirà il requisito di onorabilità (reati puniti con una pena edittale superiore ai 5 anni di reclusione, reati di truffa e appropriazione indebita), di solidità finanziaria e provenienza lecita dei capitali.

CERTIFICATI ANTIMAFIA - Con il Ministero dell'Interno verranno creati specifici certificati antimafia per blindare soggetti con velleità illecite, come avvenuto nel recente con il patron del Parma, Giampiero Manenti. "Faremo un accordo con il Ministero dell'interno per bloccare qualsiasi soggetto che abbia le velleità di entrare in un club senza averne le caratteristiche", ha spiegato Tavecchio.

LE LICENZE E LE POSSIBILI SANZIONI - Approntata anche l'implementazione del Sistema delle Licenze Nazionali con la graduale introduzione di ulteriori indicatori di controllo dell'equilibrio finanziario ed economico. A partire dalla prossima stagione 2015/16, per quanto riguarda la Serie A (da definire invece i paletti relativi a Serie B e Lega Pro) viene introdotto un indicatore di liquidità (rapporto tra attività correnti e passività correnti), finalizzato a misurare il grado di equilibrio finanziario di breve termine, vale a dire la capacità dei club di far fronte agli impegni finanziari (anche i debiti sui trasferimenti internazionali) con scadenza entro 12 mesi. All'indicatore di liquidità si affianca anche quello di indebitamento e quello del costo del lavoro allargato sui ricavi ordinari. L'obiettivo è quello di arrivare entro la stagione 2018/19 al pareggio di bilancio e al rispetto degli indicatori di controllo per le licenze di ammissione ai campionati, anche se già dal 2017/18, il rispetto degli indicatori di controllo e di quelli correttivi relativi alla liquidità, indebitamento e costo lavoro, diventano obbligatori ai fini dell'ammissione al campionato stesso. Le sanzioni riguarderanno il blocco della campagna trasferimenti estiva e invernale, non in termini assoluti ma in modo da presentare un saldo positivo. Rinviate al prossimo Consiglio dopo Pasqua le indicazioni delle percentuali specifiche per ogni singola Lega.

TAVECCHIO: "SERIE A A 18, SERIE B A 20" - Intanto, il presidente Tavecchio ha ribadito la necessità di riformare i campionati: "Le norme che prevedono che un campionato abbia più di una promozione nella serie superiore sono figlie di tutta una serie di soluzioni che si sono create nel tempo. Di norma chi vince viene promosso. La realtà sportive prevede un vincitore non tre. Questo concetto è stato disatteso portando anche a campionati di 22-24 squadre quando erano a 16-18". E' il pensiero del presidente della Figc, Carlo Tavecchio, in merito alla riforma dei campionati che "dovrà passare entro il 30 giugno altrimenti non potrà essere utilizzata per la stagione 2017-2018. Far capire questa filosofia al sistema è durissima se non quasi impossibile - dice al termine del consiglio federale - ho detto che un campionato ideale dovrebbe essere a 18 squadre in A e 20 in B. Una massima serie a 18 rende più esaudibili le richieste relative all'attività della nazionale mentre un campionato a 22 è di difficile mantenimento. Tutto questo sarà allo studio delle leghe. A riguardo faremo una full immersion quotidiana di confronto".

"SCETTICO SUGLI STADI DI PROPRIETA'" - "Lo stadio dovrebbe essere un bene strumentale per l'azienda. Personalmente però sono scettico sul fatto che in Italia le società possano fare stadi nuovi con mezzi propri". Secondo Tavecchio si pagano gli errori del 2008 quando, dopo aver perso l'organizzazione degli Europei, i progetti in essere si arenarono. "Io dicevo che dovevano essere sistemati gli impianti esistenti perché le strutture c'erano già e non poteva esserci altra cementificazione", argomenta. Un discorso valido ancora oggi: "Società che oggi possano fare lo stadio con mezzi propri le vedo difficilmente individuabili mentre possono invece sistemare le strutture esistenti", ha evidenziato.