Giovedì 18 Aprile 2024

L’Italia si esalta a giocare contro il pronostico. Imiti il Milan di Capello

Giuseppe Tassi

Giuseppe Tassi

Non basta il gol-gioiello di Shaqiri, nè una migliore qualità di gioco. La Svizzera va fuori ai rigori e passa ai quarti la solidissima Polonia, che ha nella difesa il suo punto di forza e un potenziale capocannoniere dell’Europeo, Lewandowski, ancora a secco di gol.

E’ la dimostrazione lampante che una difesa scolpita nella roccia resta la miglior garanzia per fare strada verso la finale di Parigi. Ci spera anche l’Italia di Conte che sul trio juventino Barzagli, Bonucci, Chiellini ( il Buono, il Brutto e il Cattivo), ha costruito curriculum e reputazione. Servirà eccome la difesa juventina nella sfida di domani con la Spagna. Ma per guadagnare i quarti non basterà.

L’Italia, che non avrà Candreva, uno dei suoi uomini migliori, deve ritrovare la forza di pressare alto, ripartire in velocità e con soluzioni verticali, le più dolorose per la difesa di Del Bosque. A Parolo e Giaccherini toccherà il controllo di Iniesta ma nessuno degli incursori azzurri dovrà rinunciare agli inserimenti profondi. Sul piano della tecnica pura la Spagna è nettamente superiore e il collaudato tiki taka offe uno spartito sicuro.

Ma il calcio italiano è abituato a sovvertire gare dal pronostico segnato. Mi torna alla mente l’orgoglioso Milan di Capello, considerato sulla via del tramonto, capace di battere nella finale di Coppa Campioni ’94 lo spocchioso Barcellona di Koeman, Stoichkov e Romario, diretto da re Cruyff. Quel Milan, illuminato da un solo fuoriclasse assoluto, Savicevic, vinse la partita dei nervi e dell’orgoglio prima di dominare sul campo.

All’Italia di Conte chiediamo di fare altrettanto. Anche se un Savicevic non c’è.