Mercoledì 24 Aprile 2024

Il capolavoro di Conte L’Idea ha battuto il talento Con i tedeschi serve il bis

Giuseppe Tassi

Giuseppe Tassi

L'idea batte il talento. Un po’ Atletico Madrid e un po’ Barcellona, come dice Xavi, l’Italia di Conte cancella la Spagna e approda ai quarti di finale contro la Germania: un’altra sfida da brividi che si rinnova. L’abbraccio corale e festoso dei giocatori a Conte, dopo il 2-0 alle Furie Rosse, rende merito al grande lavoro del tecnico, alla sua ossessione calcistica. Ha vinto l’Idea, ha vinto un’Italia capace di dominare la partita per 75 minuti su 90, in barba a Iniesta e ai maestri del tiki taka.

Non catenaccio, non contropiede ma gioco modulato sull’aggressività, il furore, i lanci verticali, le sponde di un fantastico Pellé, gli inserimenti letali di Giaccherini. E poi un presidio degli spazi pressoché perfetto, una lettura della gara sempre lucida e intelligente, a dispetto della rabbia agonistica spesa senza risparmio. Un capolavoro questa vittoria sulla Spagna che segna la fine del ciclo storico targato Del Bosque e offre al mondo un’Italia nuova, pulita, onesta. Una Nazionale che batte orgogliosamente la via del gioco e dell’organizzazione in un Paese abituato a strizzare l’occhio ai furbi, a speculare sugli erorri degli altri.

Il calcio di Conte resta pratico ed essenziale, ma lo studio maniacale degli avversari regala uno spartito perfetto a un pugno di giocatori affamati di vittoria. Più freschi degli spagnoli, più motivati, guidati da un’Idea, gli azzurri volano ai quarti di finale. Non avranno Thiago Motta squalificato, ma recupereranno Candreva. La Germania è più solida e quadrata della Spagna ma l’Italia alla Conte ha dimostrato di non temere nessuno. E vuole continuare a volare.