Mercoledì 24 Aprile 2024

Coppa firmata Matri per la Juve insaziabile Ma questa Lazio vale

La Coppa Italia è roba da Matri. Con un gol del suo bomber di riserva, nei tempi supplementari, la Juventus porta a casa la sua decima Coppa Italia e il secondo trofeo dell’anno dopo lo scudetto. E’ il «doblete», come direbbero gli spagnoli, che potrebbe annunciare un clamoroso «triplete», se a Berlino la Juve saprà battere anche re Messi nella finale di Champions League.

Vittoria ai punti e non per ko quella dei bianconeri, figlia della solita voglia cannibale e delle seconde linee juventine. Matri, già goleador in Coppa Italia nella semifinale con la Fiorentina, torna decisivo riprendendo una corta respinta della difesa laziale per collocare palla nell’angolo dove Berisha riesce solo smanacciare malamente. Per la Lazio la punizione è ancora più atroce perché nella seconda parte di gara è proprio la squadra di Pioli quella più affamata e incisiva e Djordjevic coglie un clamoroso doppio palo in avvio del primo tempo supplementare. Ma questa Juve sembra inossidabile a tutto e col vento propizio della buona sorte aggiunge un altro trofeo alla sua ricca collezione.

L’equilibrio è stato la cifra distintiva della serata con i due gol dei difensori-capitani (Radu e Chiellini) a incendiare l’Olimpico. E poi un lungo braccio di ferro con la bella organizzazione della Lazio di Pioli , esaltata dalle giocate imperiose verticali di Felipe Anderson e Candreva e la solida quadratura juventina rimodulata sul 3-5-2 con Barzagli accanto a Chiellini e Bonucci.

Nei meccansimi bianconeri l’assenza più pesante è quella di Marchisio, che toglie dinamismo e rabbia al centrocampo, dove Pogba mostra ancora un certo ritardo di condizione. E poi c’è Tevez che non graffia, non rientra a centrocampo a cercar palla, come è solito fare, e rari sono i lampi del suo piede fatale. Così risolutivi diventano i cambi, con l’innesto di Pereyra per Pogba e Matri per Llorente. Tocca proprio alle seconde linee scrivere la storia della partita.