Conti in disordine, il grattacielo si affida agli avvocati

Un condomino ha sporto querela per due assegni di 1000 e 8mila euro

Il condominio ‘Leonardo da Vinci’ in via Dante, amministrato da uno studio di Faenza

Il condominio ‘Leonardo da Vinci’ in via Dante, amministrato da uno studio di Faenza

Imola, 25 gennaio 2015 - Guai in condominio, diffusi sì, ma forse troppo. E’ il caso degli immobili amministrati dallo Studio Savini di Faenza dove, nonostante la fama e il portfolio che conta oltre 200 stabili tra la città manfreda, Imola e la Riviera, negli ultimi mesi diversi condomini hanno iniziato a rivolgersi alle redazioni dei giornali romagnoli per segnalare disservizi e aspetti poco chiari nella gestione. Uno di questi immobili è anche sul Santerno e si tratta del condominio ‘Leonardo da Vinci’. Il grattacielo dove uno dei condomini, nei mesi scorsi, aveva già sporto querela al commissariato di polizia. L’immobile conta 30 unità tra uffici di professionisti (avvocati, ingegneri, commercialisti) e abitazioni, più i negozi al pian terreno e il rapporto con lo studio faentino inizia circa sei anni fa. I primi problemi però sono comparsi nel 2013, quando a detta di un condomino l’amministratore portava fatture pagate a nome del ‘Leonardo da Vinci’, «ma non utilizzando il conto del condominio – spiega –. Avevamo chiesto il perché di quella modalità e ci era stato risposto che lo studio aveva dovuto anticipare certi pagamenti perché alcuni condomini del nostro palazzo erano morosi».

La cosa appare strana ai condomini che ogni anno versano circa 100mila euro per le spese senza morosità.«Anche le fatture, notavamo, venivano pagate in ritardo e non ne capivamo il motivo visto che le rate le versavamo sempre, tutte, con anticipo – continua –. Un giorno mi si presenta alla porta il giardiniere del palazzo che reclamava di voler essere pagato. Cadiamo dalle nuvole. Poco dopo, nell’inverno 2013, ci staccano il gas. Abbiamo tutte le utenze centralizzate, così provo di contattare il call center di Hera per sapere se la mia posizione è in regola ma mi dicono che l’unico titolato a richiedere questo dato è l’amministratore e questo ci dice esserci stato solo un disguido». A quel punto il condomino ottiene l’accesso al conto corrente dove nota dati non chiari. «Due assegni a cifra tonda, da 1.000 e 8.000 euro versati a favore dello studio – elenca –. Ma mi dicono che sono anticipazioni».

Un altro condomino però, saputa la cosa, decide di sporgere denuncia per quei due assegni. Nella lista dei movimenti compare anche una richiesta di rateizzazione per 20mila euro di fornitura di gas e luce con un gestore privato ligure. «Al telefono da mesi non siamo più riusciti a trovare il nostro amministratore e in studio erano sempre in riunione», spiega. A quel punto, a ottobre 2014, l’assemblea dei residenti decide di cambiare amministratore e bloccare il conto dove erano rimasti 20mila euro. Nella seduta di giovedì scoprono che «il contratto di cambio gestore, non votato dall’assemblea, è stato firmato da un altro membro dello studio che non è il nostro amministratore». L’assemblea, sempre giovedì, ha votato di procedere legalmente contro lo studio faentino. Contattati più volte in questi giorni, non siamo riusciti a parlare con i professionisti, ma al settimanale Sette sere il titolare aveva spiegato di aver 700mila euro di crediti che non riusciva a recuperare, costi personali molto alti e di voler dismettere l’attività.