Venerdì 19 Aprile 2024

Ciclismo, Nizzolo è campione d’Italia

Dopo un’incredibile serie di piazzamenti al Giro, il corridore della Trek supera Brambilla in uno sprint a due; Pozzato è 3°, delude Ulissi. Titolo tedesco a Greipel, in Belgio vince Gilbert e in Francia Vichot

Giacomo Nizzolo sul podio, attorniato da Brambilla e Pozzato (foto Campionati Italiani)

Giacomo Nizzolo sul podio, attorniato da Brambilla e Pozzato (foto Campionati Italiani)

Darfo Boario (BS), 26 giugno 2016 – Guai a chiamarlo ancora “eterno secondo”: nonostante le nove piazze d’onore al Giro d’Italia raccolte negli ultimi tre anni senza mai vincere una tappa, Giacomo Nizzolo ha conquistato oggi la maglia tricolore a Darfo Boario. Un successo da campione e non da semplice velocista, quello del milanese della Trek, che anziché aspettare lo sprint ha messo la testa fuori dal gruppo ai piedi del breve ma durissimo muro di Cornaleto, s’è difeso sulle rampe più impegnative e in discesa è piombato su Gianluca Brambilla, superandolo in una volata a due che a quel punto non poteva avere storia. Terzo un altro ex campione italiano, quel Filippo Pozzato che vinse a Imola nel lontano 2009 e che, ormai, centellina in occasioni sempre più rare i residui sprazzi di classe di cui ancora dispone, alla soglia dei 35 anni.

La delusione, invece, ha il volto di Diego Ulissi e i colori blu-fucsia della Lampre-Merida: il toscano e la sua squadra, che schierava anche un uomo veloce come Sacha Modolo, sono i grandi sconfitti di oggi. Nonostante abbiano controllato la corsa per tutto il giorno – merito soprattutto di un eccezionale Valerio Conti, impiegato come stopper su chiunque cercasse di avvantaggiarsi – gli uomini Lampre sono clamorosamente scomparsi nelle retrovie proprio mentre il gruppo, nel frattempo tirato da Tinkoff e Bmc, si avvicinava per l’ultima volta alla ripidissima via Cornaleto.

Qui è stato Oscar Gatto a fare la selezione, portandosi dietro il neoprofessionita Gianni Moscon – talento Sky di cui sentiremo sicuramente parlare in futuro – gli stessi Brambilla e Nizzolo e Francesco Gavazzi della Androni Giocattoli, altro team di riferimento perché forte di addirittura quindici uomini al via. Brambilla ha contrattaccato sul falsopiano in cima allo strappo, per poi scavare un piccolo solco in discesa. Solco che però Nizzolo è stato lestissimo a colmare nella fase finale della picchiata, mentre dietro rientravano altri corridori che Pozzato avrebbe poi messo in fila in uno sprint valevole solo per il terzo posto.

«Ho deciso di attaccare perché se avessi aspettato la volata qualcun altro mi avrebbe anticipato – le parole a caldo del milanese –. Nonostante la vittoria al Giro non sia arrivata neanche quest’anno, questa è stata un’ottima stagione coronata dal campionato italiano». Nel 2016 Nizzolo si era già imposto in due tappe del Giro di Croazia e, una ventina di giorni fa, al Gp Gippingen in Svizzera.

In Francia secondo titolo della carriera per Arthur Vichot, che a Vesoul ha messo in fila Tony Gallopin e Alexis Vuillermoz in una volata a tre. Addirittura tris per André Greipel in Germania, dopo i successi del 2013 e 2014: superati allo sprint Max Walscheid e, soprattutto, Marcel Kittel che è soltanto terzo. Il "Gorilla" dedica il successo al compagno di squadra di Stig Broeckx – il 26enne della Lotto-Soudal che, un mese dopo l'investimento patito da una moto al Giro del Belgio, versa ora in stato vegetativo – ricordato naturalmente anche dai suoi connazionali nel campionato vinto dall’ex iridato Philippe Gilbert al termine di un lungo ed appassionante testa a testa con più il giovane – e suo potenziale erede quale capofila del ciclismo belga nelle classiche – Tim Wellens.

Gli altri principali campioni nazionali: Rafal Majka in Polonia, Nicholas Roche in Irlanda, l’ex recordman dell’ora Mathias Brändle in Austria, Jonathan Fumeaux in Svizzera, Edvald Boasson Hagen in Norvegia, Kanstantin Siutsou in Bielorussia, Ramunas Navardauskas in Lituania, José Mendes in Portogallo, Roman Kreuziger in Repubblica Ceca e Juraj Sagan – il fratello "povero" del campione del mondo Peter – in Slovacchia. Infine, ricordiamo che ieri si erano già assegnati i titoli in Olanda e Spagna, dove a vincere erano stati rispettivamente Dylan Groenewegen e José Joaquín Rojas.