Mercoledì 24 Aprile 2024

Champions, Roma-Bayern: notte di stelle all'Olimpico

I giallorossi sfidano i campioni tedeschi allenati da Pep: l'esame più duro per Garcia che crede all'impresa: "Cercheremo di sfruttare le nostre occasioni"

Francesco Totti (Olycom)

Francesco Totti (Olycom)

Roma, 21 ottobre 2014 - Il solito Pep. Elegante, misurato, signorile. Uno che, come dicono i teenager, non se la tira' affatto. Uno che saluta le vecchie conoscenze romane, giornalisti perloppiù, con calore e gesti sinceri. Uno che vive sul tetto del mondo da qualche anno ma non dimentica i vecchi maestri: «Da Carletto Mazzone ho imparato molto, sotto tutti i punti di vista. So con quanta passione si vive il calcio a Roma ed è per questo che sono contento di essere qui».

Sei mesi da giocatore nella Roma di Capello, dopo la felice esperienza di Brescia, vissuti da grigia comparsa: appena 6 presenze. Un altro magari qualche alibi lo tirerebbe fuori, lui no: «Le gambe non correvano più a differenza della testa». In quella Roma c'erano un giovane De Rossi e Francesco Totti: «Quando hai 38 anni e giochi così è ovvio che la passione per il calcio è ancora al massimo. In genere a quell'età e con quel conto corrente, nei panni dell'ottavo Re di Roma, uno se ne sta a casa... Lui no, lui ama il calcio e per me è emozionante ogni volta che lo vedo giocare». Se Garcia, poche ore prima aveva detto: «Può succedere di tutto, rispettiamo il Bayern ma non abbiamo paura di nessuno», Guardiola conferma: «Lo so io e lo sanno i miei giocatori: per battere la Roma servirà una grande partita. Molti ci danno per favoriti, ma io continuo a dire che questo girone si deciderà all'ultimo minuto dell'ultima gara, in palio ci sono ancora 12 punti».

Pep è attratto dal calcio italiano e dalla Roma di Garcia: «Non è facile andare in un altro Paese e impostare le proprie idee di calcio, ma Garcia ci è riuscito. Più in generale, credo che negli ultimi anni Conte abbia fatto incredibilmente bene con la Juve, seguendo l'idea di impostare l'azione partendo dai difensori. Anche Garcia lo fa ed ecco perché queste due squadre sono al vertice in Italia».

Lusinghiero poi, il fatto che Guardiola pensi alla Roma come a un esame di laurea: «La doppia sfida con loro è una grande occasione per capire la nostra forza. Vederli giocare è una gioia, non hanno dato spettacolo solo in Champions, ma anche contro il Chievo sabato scorso. Speriamo di non doverli soffrire troppo». L'umiltà sincera di Pep, è quella di un uomo che conosce troppo bene il calcio per non rischiare di inciampare nei suoi imprevedibili risvolti, che ti chiami Bayern o no. E se De Rossi rilancia: «Non faremo la figura della provinciale, giocheremo a viso aperto e con coraggio», Robben conferma indirettamente: «Squadra forte la Roma, gioca molto tecnico e poco difensivo. Noi dovremo stare attenti perchè hanno mentalità, qualità in attacco e difesa» , mentre Muller incorona Totti: «Hanno ragione a definirlo leggenda, perchè lo è». E Benatia? Sommerso dai fischi. Unica cosa scontata di questo Roma-Bayern.